Melania Rea, ecco il movente dell’omicidio?

06/07/2011 di Redazione

La testimonianza di un’amica di Melania getta un’altra ombra sul racconto di Salvatore Parolisi

‘Melania mi aveva raccontato tutto della telefonata con lei. Melania le aveva detto di lasciare il marito altrimenti l’avrebbe fatta allontanare dall’Esercito perche’ conosceva dei pezzi grossi che contavano…’. E’ quanto ha raccontato a ‘Chi l’ha visto?’, in onda stasera, Valentina, la migliore amica di Melania. Dunque Melania aveva raccontato una delle due telefonate fatte alla soldatessa. Una telefonata drammatica sostiene l’amica Valentina. Secondo quanto le disse Melania, la soldatessa scoppio’ a piangere e le promise di non sentire mai piu’ il marito Salvatore Parolisi.

NIENTE TECNICA MILITARE – Intanto arriva una disconferma (ufficiosa) alle tesi dell’accusa. “Io non credo che l’omicidio di Melania sia stato compiuto con la tecnica militare dell’assalto alla sentinella, come qualche cronista ha riferito nei giorni scorsi. E non ritengo che questa ipotesi sia il frutto delle dichiarazioni spontanee del medico legale Tagliabracci, dal quale comunque attendiamo i risultati della perizia sul cadavere della vittima”. Lo afferma all’Agi, quasi a sorpresa, dopo che le modalita’ con cui e’ stato eseguito il delitto della ventinovenne di Somma Vesuviana, trovata uccisa il 20 aprile scorso nel Bosco delle Casermette, nel teramano, sembravano ormai una certezza per tutti gli osservatori della vicenda, il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno, colonnello Alessandro Patrizio. “Intanto l’assalto alla sentinella non si insegna nelle scuole militari – spiega il comandante – e poi questo tipo di tecnica usata per neutralizzare un nemico si attua tutta a mani nude, senza l’uso delle armi. Che legame puo’ avere con un omicidio dove il cadavere presenta 30 coltellate, in tutto il corpo e non solo alle spalle?”. Per il colonnello Patrizio, ai fini delle indagini saranno certamente decisivi gli esiti della perizia del professor Tagliabracci, che dovrebbero arrivare entro la fine di luglio. Ma aggiunge: “Tutto questo tempo per avere dei risultati fa certamente pensare. E’ evidente che la perizia sara’ molto utile soprattutto nel caso ci informi con un certa sicurezza sulle modalita’ della morte della donna e sul luogo in cui il delitto e’ stato commesso”. Nessuna notizia dal comandante in relazione ai rilievi scientifici del Ris sui reperti recuperati dagli investigatori, rilievi ed analisi che si stanno effettuando in queste ore, ma “che hanno bisogno di tempo”. (AGI)

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