Pene e dita, dimensioni parallele?

Una ricerca coreana stabilirebbe un rapporto tra palmi e genitali. Poi dicono che le donne osservano “prima le mani”

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Il famoso mito che riguarda le parti del corpo umano con le altre parti del vostro corpo è stato messo alla prova negli ultimi dieci anni, in un modo che potrebbe creare ilarità e imbarazzi tra uomini e donne.

IL SONDAGGIO “GARANTISCE”- Un sondaggio pubblicato sulla Gazzetta Asiatica di Andrologia ha approfondito l’argomento e misurato la lunghezza relativa delle dita indice e anulare della mano destra (nota come 2D e 4D) e la lunghezza del pene a riposo e in erezione. La conclusione è stata che il rapporto tra le dimensioni di 2D e 4D è correlato alla dimensione del pene degli adulti: minore è la distanza tra indice e anulare, più è lungo il pene. In altre parole: indice breve e distanza più lungo, più grande il pene, e viceversa. I dati, tuttavia, non aiutano a stabilire una formula per il rapporto 2D/4D e le dimensioni del pene. Ci vorrebbe una statistica molto più ampia per farlo.

LA RICERCA – Il sondaggio, condotto in Corea, è stato fatto con 144 uomini che sono stati sottoposti ad interventi urologici e si è cercato di impedire che fattori esterni influenzano le misure. In primo luogo, un ricercatore ha misurato la dimensione delle dita indice e l’anello dei pazienti due volte e ha preso la media con un dispositivo chiamato pinza, che ha una precisione di un centesimo di millimetro. Un altro ricercatore (che non aveva alcuna informazione circa il lavoro svolto dal mio collega) è stato incaricato di misurare il pene a riposo dei volontari e sotto stress. Anche in questo caso le misurazioni sono state effettuate con i pazienti anestetizzati, molti avrebbero infatti cercato di alterare la raccolta dei dati.

L’ESPERIMENTO – I pazienti sono stati misurati sdraiati subito dopo spogliati per ridurre l’effetto della variazione di temperatura e toccare l’organo sessuale. E, come con le dita, la misura è stata presa due volte ed è stata fatta una media. È importante sottolineare che i ricercatori hanno misurato il pene allungato e a riposo con un righello, ma non in posizione verticale. “Diversi studi hanno fortemente legato la lunghezza del pene eretto da stesi sostenendo che fornisca una stima attendibile della dimensione massima durante l’erezione,” hanno scritto i ricercatori nell’articolo.

RISULTATI? NON PROPRIO STRINGENTI – Un altro dettaglio importante è che il rapporto si applica solo alla situazione specifica del pene allungato. Secondo i ricercatori non vi è alcuna relazione tra il pene flaccido e la ragione 2D/4D. Nel caso in cui è a riposo, la statistica è stata costituita ricercatori: più alta è la persona più tende ad essere il pene a riposo, un risultato che conferma altre due rilevazioni nel 2001 e nel 2007. Non c’è garanzia, comunque, che queste conclusioni siano definitive. Lo studio attuale, per esempio, non è allineato con altre due opere del 2002 e il 2007, che si riferiscono alla dimensione del dito indice e la lunghezza del pene. Più di questo, anche, “la dimensione del dito indice e l’anello non è risultato correlato né con il pene flaccido né con quello allungato”, hanno detto.

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