La bufala del forno a microonde che provoca il cancro

I forni a microonde non provocano il cancro, ma questo non impedisce ai soliti noti di continuare a diffondere e gonfiare una bufala ormai stagionatissima.

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UNA BUFALA CRESCIUTA – Il testo riproposto da Signoraggio.it nelle ore scorse e subito rilanciato con entusiasmo sui social network è una vecchia patacca. L’articolo dal quale è tratta la parte principale di questo che è un patchwork di falsi e assurdità è del 2000, come si evince dalla frase:

« Nell’Agosto del 1998, La Corte Europea dei Diritti Umani stabilì che l’ordine del silenzio emesso dalla corte svizzera contro il Dottor Hertel era contrario al diritto di libertà di espressione : La Corte Europea ordinò anche alla Corte Svizzera di pagare un com-penso di 40.000 franchi svizzeri come risarcimento.

Pur avendo vinto la causa da due anni, il Dottor Hertel è ancora in attesa che il Tribunale svizzero cambi la sentenza precedente e gli tolga la multa di 8000 franchi.»

IL GOMBLODDO – Il dottore di cui si parla non è un medico, ma un tecnico, che a un certo punto della sua vita si è associato con un collega e ha condotto un esperimento facendo mangiare cibi cotti nel forno a microonde a 8 (otto) persone, non proprio un campione rappresentativo, e facendo loro le analisi del sangue prima e dopo. La conclusione che ne trasse è che il cibo cotto nel microonde provoca il cancro. Ci arrivò attraverso alcuni passaggi nell’assurdo che ancora oggi sono ripetuti in testi del genere, tanto che fu denunciato e un tribunale svizzero gli vietò di diffondere ulteriormente l’allarmismo scatenato dalla pubblicazione del suo articolo, subito eletto a bandiera dai tecnofobi di mezzo mondo.

NO CENSURA – Nel 1998 la Corte Europea dei diritti umani concluse che anche se la ricerca era un accrocchio di sciocchezze, il tribunale svizzero avrebbe dovuto lasciargliela diffondere per non incrinare la sua libertà d’espressione, ma da questa sentenza che dice chiaramente che la sua ricerca era pattume,  i fan ne traggono che la censura Svizzera aveva colpito la verità, ma poi non si chiedono in 10 anni di no-censura cosa sia emerso dalla caduta del divieto.  Dal 2000 ad oggi non è cambiato molto, tanto che la stessa bufala si ritrova via via più «gonfia» con il passare degli anni anche se ormai è notissima come pacco, al punto che in molti si sono lanciati a sbufalarla passo-passo. Molto utile ad esempio è l’opera dedicata da Roberto Cino, soprattutto nella parte che si occupa si sbufalare la «avvertenze» che nel frattempo sono spuntate in coda alla bufala.

Come proteggersi dalle radiazioni se di deve continuare ad usare il forno a microonde.

“Controllare periodicamente specialmente lo sportello di chiusura che è la parte più soggetta a perdite”

Lo sportello di un forno a microonde è normalmente dotato di una “trappola per microonde”, in grado di impedire meccanicamente la rifrazione delle microonde attraverso di esso. Forni a microonde sprovvisti di tale dispositivo non sono autorizzati ad essere immessi in commercio.

“Non aprire mai la porta quando il forno è in funzione”

Aprire lo sportello del microonde durante il suo funzionamento ne provoca l’immediato arresto, per un meccanismo di sicurezza obbligatorio.

“Stare ad una distanza di almeno circa 90 centimetri”

E’ ridicolo: l’emissione che può essere registrata all’esterno di un forno a microonde è di per se paragonabile a quella del fondo terrestre naturale; ad una distanza di 1 cm dalla superficie esterna del forno la dose irradiata si riduce a circa 1/e (circa il 37%) di quella interna e prosegue secondo questo esponenziale per cui, già alla distanza di 5 cm, la dose massima assorbibile è minore di quella dovuta ad un normale cellulare GSM in riposo. Inoltre i forni a microonde sono di solito rivestiti di materiale assorbente nei confronti di questa radiazione, per cui è estremamente improbabile che possa aversi perdita all’esterno dello chassis.

“Non usare contenitori in PVC”

Sono ormai proibiti per legge da molti anni

“Non incoraggiare gli adolescenti ad usare cibo scaldato a microonde o ad usare il forno in generale”

Non è chiaro il senso fisico e/o comportamentale di questa indicazione: cosa hanno di particolare gli adolescenti rispetto agli infanti od ai lattanti?

”Sappiate che la maggior parte dei ristoranti usa cibo da microonde in grandi forni industriali che risultano ancora avere maggiori rischi per i consumatori, e i clienti dovrebbero esserne informati”

La dose assorbita non dipende dalla grandezza del forno ma solo dalla densità di potenza dell’irradiazione e dalla massa del bersaglio; inoltre la densità di potenza è uguale per qualunque forno a microonde ed indipendente dalla sua misura fisica.

Punti di vista conflitto di interessi

“Mangiare del cibo cucinato in questo modo produce dei cambiamenti del sangue, delle cellule e del sistema immunitario rendendo più facile che si verifichino condizioni cancerogene.”

E’ una invenzione assurda, priva di fondamento logico e/o scientifico e priva di un qualunque supporto dimostrabile. L’unica cosa per la quale serve questa frase è per fare inutile allarmismo.

UNA ROBACCIA FATTA MALE – Il bello, relativo, è che anche la parte dedicata alla dimostrazione scientifica dell’allarme è allo stesso livello, il passaggio nel quale si afferma ad esempio che:

Oltre agli effetti suddetti, Hertel notò anche effetti non termici che, egli sostiene, alterano la permeabilità della membrana cellulare poiché cambiano i potenziali elettrici fra l’esterno e l’interno della cellula. Le cellule danneggiate diventano quindi facile preda dei virus, dei funghi e di altri microrganismi.

… a suo modo è un capolavoro del genere, Hertel «notò» e non si dice come, «effetti non termici» e non si dice quali, che secondo lui finiscono per rendere il cibo cotto nel microonde facile preda dei virus, dei funghi e di altri microrganismi. Che ovviamente dovrebbero svilupparsi nel tratto tra il forno e la tavola. E il resto è tutto così, una catena di falsi e affermazioni apodittiche prive di qualsiasi credibilità scientifica, al punto da arrivare a scrivere che  «La carne già cucinata e scaldata nel forno a microonde con calore sufficiente a distruggere un essere umano provoca (tra l’altro) l’origine di un effetto binding della radioattività dell’atmosfera. Tutto ovviamente sulla base dell’esame del sangue di 8 persone nutrite per metà con cibi a microonde.

UN MINESTRONE INCOERENTE – Scrivere che «Ingerire cibi trattati a microonde innalzava la percentuale di cellule cancerogene nel sangue» dopo che si è scritto anche che il microonde spappola le cellule e senza considerare che le cellule cancerogene sono cellule vive e non possono quindi essere ingerite consumando cibo cotto, rende bene la misura di dove sia arrivato un processo d’addizione che ha portato la bufala del 2000 a diventare una bufalona da quasi 4.000 parole. Se poi si pensa che le microonde sono oggi usate con successo in medicina proprio per uccidere le cellule tumorali, viene davvero difficile immaginare, anche solo in ipotesi, che le microonde funzionino invece addirittura da fertilizzante per le stesse cellule. La bufalona poi è ora corredata di diversi link che rimandano alle stesse fonti che citano sempre lo stesso lavoro, dai siti noti per la loro capacità di ramazzare ogni idiozia fin a un’incomprensibile citazione del «IL PRESIDENTE NAZIONALE Alessandro Prisciandaro http://www.today.it/citta/anziano-bambina-sesso-catanzaro.html » articolo che parla di una sentenza della Cassazione sulla relazione tra un sessantenne e un’undicenne.

LA RICETTA PERFETTA PER IL PUBBLICO PERFETTO – Poco importa, tutto fa brodo e per di più i consumatori tipici di roba del genere non arrivano in fondo neppure a pezzi più corti. Basta il titolo e basta che traspaia la sfiducia nella «scienza ufficiale» e che si denunci la censura dello scienziato allo sbaraglio di turno, e anche il tecnico svizzero in pensione fa brodo e fa condivisioni, anche se ormai è abbastanza intuitivo che, a prescindere dalle idee dello svizzero, se la cottura al microonde provocasse il cancro l’epidemia sarebbe decisamente visibile. Il primo forno a microonde è stato messo sul mercato nel 1955 e da allora numerose ricerche serie e documentate ne hanno illuminato pregi e difetti, ma nessuna pericolosità e nessuna delle conseguenze lamentate dallo svizzero e dai suoi seguaci.

 

 

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