Silvio ad Antigua? Non c’è l’estradizione!

“Sogno i caraibi”, dice il premier. E il motivo c’è.

“Sogno Antigua“, dice Silvio Berlusconi in questi giorni di difficoltà per il suo governo, dopo le due sberle – lessico leghista – consecutive prima alle elezioni amministrative di Milano e Napoli e poi nei tre referendum su nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento, e proprio mentre le inchieste che partono da Napoli affidate al Pm Henry John Woodcock sulla P4 di Luigi Bisignani ed Alfonso Papa arrivano a lambire il braccio destro di sempre, Gianni Letta, che si dice sicuro e pronto a reagire alla macchina del fango. Ma la pressione è tanta, e la voglia di scappare cresce.

ANTIGUA – Soprattutto se si ha un luogo sicuro dove rifugiarsi: Antigua, appunto.

Come uscire dalla trincea, dopo che almeno è stato rassicurato da Bossi? Sogna Antigua. Poi ragiona.

Lo scriveva ieri il Tempo, e lo ribadisce oggi Repubblica.

La sensazione di un «assedio mediatico e giudiziario » non lo abbandona da giorni, tanto da aver confidato a un deputato la tentazione di «mollare tutto», di ritirarsi a vita privata: «Liquiderei tutto e me ne andrei dall’Italia, se non fosse per l’aggressione che continuerebbero a subire qui i miei figli».

Già, Antigua: chi se la ricorda? La bella casa di Nonsuch Bay, comprata personalmente con i soldi del Cavaliere. Ne parlavamo anche su queste pagine dopo la puntata di Report che, come una bomba, arrivò a scombinare i piani del Cavaliere proprio mentre si faceva questione dell’appartamento di Montecarlo di proprietà di Fini o del cognato, Tulliani.

Il 20 settembre 2007 Silvio ha comprato quattro acri di terreno, pagati un milione e settecentomila euro. E che sia stato lui non c’è dubbio: nel servizio di Report si vede la sua carta d’identità, che avrà consegnato in fotocopia, dalla quale risulta che non abita più ad Arcore, ma a casa della madre a San Gimignano.

Sole, spiagge assolate, palme verdi, un paradiso caraibico.

SI’, VIAGGIARE – Molto si disse a suo tempo della villa caraibica di Silvio, e ci si occupò anche di quella strana remissione del debito del paese, appunto di Antigua, da parte del governo italiano proprio di Silvio Berlusconi, ai tempi dell’acquisto di quella villa. Paradiso caraibico – e fiscale – dove ora Berlusconi sogna di andare, di scappare. E per un motivo ulteriore: da Antigua, verso l’Italia, non c’è trattato di estradizione. Confermare quest’affermazione non è agevole: sta di fatto che all’interno della Normativa italiana vigente non è rintracciabile una legge o fonte equiparata che ratifichi un’intesa penale con la piccola repubblica del mar dei Caraibi. L’assenza di un trattato di trasferimento dei condannati renderebbe un latitante in quell’area praticamente inamovibile da parte del governo italiano: come ebbe a dire un utente che commentava, a suo tempo, la vicenda su un forum, “strategicamente, ad Antigua non c’è trattato di estradizione con l’Italia”.

SEGUIRE IL BUON ESEMPIO – E sono molti altri gli utenti in giro per la rete che sottolineavano l’assenza di un tale accordo internazionale: laddove uno stato l’abbia stretto, cercandolo lo si trova (esempio: Svizzera); e spulciando la normativa italiana, come abbiamo visto, nulla salta fuori. E dunque, a che cosa potrebbe servire un paese senza estradizione verso l’Italia? Beh, con il caso Ruby alle porte, e con la caduta anche del legittimo impedimento, se non riuscisse al PdL il blitz parlamentare sulla prescrizione breve, Silvio sarebbe totalmente privo di qualsiasi difesa davanti ai giudici – oltre, naturalmente, quelle previste per tutti i cittadini: avvocati, due gradi d’appello, eccetera. Come Craxi ad Hammamet, dunque: un ritiro d’oro per sfuggire alle sentenze. Antigua, il motivo per andarci c’è.

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