Francesco Campanella: il senatore grillino contro Di Battista

Una bella rissa a 5 Stelle sembra oggi di nuovo alle porte dopo le voci che parlavano di possibili abbandoni nel MoVimento rinfocolate da un articolo di Libero uscito la scorsa settimana. Ieri Francesco Campanella ha dato fuoco alle polveri con questo status su Facebook all’indirizzo di Alessandro Di Battista:

 

campanella di battista

Lo status ha scatenato un putiferio nei commenti, e oggi Campanella ha pubblicato un lungo post per spiegare la propria posizione. E, già che c’era, anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe:

Lo scopo del mio post era porre un motivo di riflessione al Web sui contenuti del post in cui lui – inopinatamente – ha dichiarato che alcuni parlamentari usciranno nei prossimi mesi da MoVimento ed usciranno per soldi o per amore della poltrona. Premesso che io ritengo che lui non abbia notizie precise (altrimenti sarebbe stato opportuno e corretto che le avesse fornite, anche per dare modo ai “sospetti” di difendersi, mi sono chiesto quale fosse il motivo di quella dichiarazione. La ricerca del motivo della dichiarazione non va solo a colmare una curiosità spicciola: Alessandro Di Battista appare particolarmente sintonizzato col vertice del MoVimento (si, abbiamo un vertice) per cui non credo che una dichiarazione, ancorché campata in aria, sia frutto di un bicchiere di vino in più.

E, dopo aver spiegato che il suo collega deputato è “collegato” con il vertice, Campanella aggiunge:

Una cosa che penso di poter dire è che siamo diventati PREDA DELLA CULTURA DEL SOSPETTO E DEL TIMORE DELLE INFILTRAZIONI. Il m5s nasce e cresce come un movimento di cittadini, in cui basta lavorare per essere uno che vale uno. Oggi si sta trasformando in un movimento di attivisti. Cosa temiamo? Che si infiltrino simpatizzanti di partiti? La strada per sterilizzarli è ingrandire il MoVimento, non chiudere le porte per fermare i “sospetti”. Il punto è che i sospetti li cerchiamo anche tra di noi, e al tempo stesso ci sforziamo per apparire allineati, aderendo acriticamente ad ogni respiro del Blog, quale che ne sia la qualità. Più grillini di Grillo. Moltissime volte mi hanno accusato di essere filo PD, di voler rovinare il MoVimento, di volerlo lasciare. Con quali elementi? Nessuno. A che scopo? Provare a depotenziare le mie critiche, farle diventare le parole di una persona inaffidabile, di un “verme” così sono stato definito da un attivista da tastiera.

Infine, Campanella spiega qual è il suo intento reale:

Vigilare e lavorare perché il m5s rimanga (o ritorni ad essere) il movimento che ho conosciuto agli inizi, quando non c’erano candidature da formulare ed eravamo solo cittadini impegnati a partecipare ad una politica in cui ognuno vale uno e si differenziava solo per la consistenza delle proprie idee, con Beppe Grillo megafono e non capo politico del MoVimento, Gianroberto Casaleggio sconosciuto ai più, che sembrava limitarsi a gestire tecnicamente il Blog, senza esserne l’ispiratore e Becchi era noto nella sua facoltà come professore e non era individuato come l’”ideologo” di un MoVimento (tra l’altro dichiaratamente postideologico).

Vaste programme.

ANSA/ANGELO CARCONI

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