I grillini che si ribellano a Beppe Grillo e Casaleggio

«Credere, obbedire, trollare»: Libero di oggi, in un articolo a firma di Antonio Amorosi, racconta che è questo il nuovo motto dei cosiddetti «Grillini pensanti», ovvero di un gruppo di dissidenti del MoVimento 5 Stelle che ce l’ha, più o meno, con Beppe Grillo e Casaleggio. Secondo il quotidiano i grillini pensanti starebbero organizzandosi per loro conto:

Sapevamo da tempo che qualcosa bolliva in pentola. E dopo settimane e mesi di tentativi siamo riusciti a parlare con alcuni di loro. Uno scambio inizialmente teso e difficile ma che dopo un po’ha portato alla luce un mondo, clandestino, sconosciuto e a tratti inquietante. «È deciso. Ne sono successe troppe», ci ha detto il primo di loro. Una costola del M5S si sta organizzando per prendere le distanze dai comportamenti dittatoriali e manipolatori dei due leader nazionali «e dai loro conflitti di interesse. Quelli della Casaleggio Associati». La compagine, di cui conosciamo tutti i nomi e le identità ma che per motivi comprensibili vogliono restare anonimi, si riunirà a giorni in gran segreto in una località del Nord Italia e deciderà se e come continuare l’esperienza, fondare una nuova compagine «o agire da dentro come un virus». «In questa fase dobbiamo operare come carbonari. E sarà un incontro interlocutorio», ci ha rivelato un senatore inizialmente diffidente.

ConfAPRI e Movimento 5 Stelle a confronto

L’articolo spiega che i dissidenti, o i pensanti come amerebbero farsi chiamare, ce l’hanno soprattutto con Casaleggio e con il gruppo di comunicazione alla Camera (di cui fanno parte Claudio Messora e Nicola Biondo), che “organizza” le manovre politiche e sarebbe responsabile del mancato voto su alcuni punti di doglianza tra i parlamentari. E ci sono altre rivelazioni interessanti:

«Pensi che quando abbiamo fatto venire fuori la parentopoli a 5 stelle, cioè che diversi nostri parlamentari, come la senatrice Lezzi, hanno assunto presso i gruppi parlamentari dei congiunti o la figlia del fidanzato, il gruppo comunicazione ha subito cercato di coprire la cosa. Come? La talebana Lezzi è stata istruita sul bilancio e mandata in tv a Porta a Porta da Bruno Vespa, per fare bella figura e nascondere tutto lo scandalo che era esploso in rete», ci dice un terzo di loro, «perché deve sapere… che siamo stati noi a far uscire la parentopoli! Ma quando mai uno di noi è andato da Vespa? Non eravamo contrari ai talkshow? Invece no!»

Il punto debole della vicenda, secondo l’articolo, è la Casaleggio & Associati, che “non vuole nemmeno essere nominato” perché avrebbe un conflitto d’interessi “grande come una casa”. E, spiegano ancora i dissidenti:

«Il gruppo comunicazione messo in piedi da Grillo e Casaleggio in Parlamento serve semplicemente a controllarci e forse a confezionare dossier» dice. «Nonabbiamo le prove di questi archivi. Ma ci fotografano continuamente. Non agiscono per una migliore relazione con la stampa, né svolgono attività di supporto. I vari parlamentari vengono fotografati e ripresi mentre hanno rapporti con i parlamentari di altri gruppi o prendono il taxi o nella vita privata. Ci stanno continuamente addosso. Perché?», si domanda sempre la parlamentare. Ci dice che lo staff comunicazione era inserito nella mailing list interna dei parlamentari a 5 Stelle ma che la loro principale attività fosse solo quella di contattare Casaleggio ad ogni batter di ciglio. «Noi non continamo niente. Quale democrazia dal basso!» rammenta lei.

Oggi arriveranno le smentite di rito? L’intero articolo è disponibile sul quotidiano in edicola.

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