Beatrice Borromeo, cervello (raccomandato) in fuga

06/06/2011 di Luca Scialò

Sul  blog de Il Fatto quotidiano, l’ex collaboratrice di Santoro ha annunciato la propria partenza per gli States, destinazione Columbia University per un Master.

Tramite comunicato sul proprio blog ospitato sul sito de Il fatto quotidiano (giornale per cui collabora), Beatrice Borromeo ha annunciato la propria partenza per gli States, destinazione Columbia University per frequentare un Master in giornalismo che durerà qualche mese. Così saluta i lettori: «Non si scrive mai dei fatti propri, ma faccio un’eccezione per salutarvi e ringraziarvi. Ieri è stato il mio ultimo giorno di lavoro nella redazione di via Valadier: sono in partenza per un master di giornalismo alla Columbia University che durerà qualche mese. Quando si lavora in un posto come il Fatto Quotidiano, ci si pensa due volte prima di imbarcarsi in un’altra avventura. Io ci ho pensato venti volte, ho chiesto consigli, ho deciso di andare e poi di restare, ho cambiato idea in continuazione. Poi ho scelto di partire perché credo che questo master mi servirà per diventare più brava e poter contribuire di più a questo giornale». Poi il comunicato continua, riportando anche gli inizi con il giornale.

GIOVANISSIMA DAL CURRICULUM INVIDIABILE – Beatrice Borromeo ha quasi 26 anni (li compirà il prossimo 26 agosto) eppure ha già un curriculum che ogni giovane aspirante giornalista sogna. E magari anche quanti da anni scrivono per giornali a diffusione locale e aspettano da una vita la grande occasione. Ha conseguito una laurea triennale in Scienze giuridiche alla Bocconi di Milano, ma nel frattempo ha anche sfilato per molte case di moda, diventando altresì testimonial dei marchi di Anna Molinari (Blumarine), Chanel, Ermanno Scervino, Gilli, Rocco Barocco, Fiorucci, Ettore Bilotta. Del resto, Beatrice è una bellezza statuaria, visino pulito, occhi chiari e capelli biondi. Caratteristiche che forse le hanno dato un aiutino per entrare nel programma Annozero, dove ha curato lo spazio dedicato alla gente comune. Un rapporto che si è concluso nel 2009, con la Borromeo che però non si è data per vinta, collaborando successivamente per un breve periodo con l’emittente radiofonica Radio 105 Network per la trasmissione 105 Friends, intervenendo in studio una volta a settimana. Ha collaborato anche con la rivista inglese Above, per la quale sempre in quell’anno ha intervistato anche Roberto Saviano. Dal luglio 2009 comincia invece la collaborazione con Il Fatto quotidiano, giornale allora nascente, postosi come apolitico e ospitante molte firme eccellenti. Un rapporto professionale, come abbiamo visto, conclusosi domenica scorsa.

MA DI CHI E’ PARENTE? – Bravura e bellezza sono un mix esplosivo, soprattutto per lavorare in Tv. Nel nostro Paese spesso si premia solo la bellezza, raramente solo la bravura. Ma la Borromeo ha anche un florido albero genealogico su cui fare affidamento. Aiutandoci con Wikipedia, scopriamo infatti che è la nipote di Marta Marzotto, essendo figlia di Paola Marzotto e di Carlo Borromeo; ma anche la sorella di Carlo e sorellastra di Lavinia (moglie di John Elkann), di Isabella (moglie di Ugo Maria Brachetti Peretti) e di Matilde. Suo zio Matteo Marzotto è stato presidente della casa di moda Valentino S.p.A.
Questo mix che scorre nelle sue vene le ha forse consentito l’accesso in Rai, ma di sicuro l’aver collaborato con la succitata rivista inglese Above, dato che la condirettrice è Charlotte Casiraghi, sorella del suo fidanzato Pierre Casiraghi.

ANNOZERO E IL FATTO, CHE DELUSIONE – Che per lavorare in Rai bisogna essere parente, amico o amante di qualcuno, è un fatto risaputo e che si perpetua da oltre mezzo secolo. Ma che ciò avvenga anche in trasmissioni che si professano promotrici del merito, paladine della trasparenza e della cronaca più scomoda, sinceramente delude un po’. Mi riferisco ovviamente ad Annozero, la trasmissione diretta da Michele Santoro. A questa delusione ne va aggiunta un’altra, legata alla collaborazione della Borromeo per un giornale che pure si atteggia a paladino della trasparenza e anti-sistema: Il Fatto quotidiano.

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