Che effetto ti fa vedere un uomo nudo?

Esperimento di uno psicologo: le copertine delle donne nude generano emozioni ben note, ma Sylvester Stallone senza veli cosa provoca?

L’abbondanza di porno femminile che circola nella società l’ha profondamente cambiata, come dimostra l’esperimento psicologico realizzato da uno studioso americano e riportato dal media di costume Jezebel. In sostanza, dimostra il test, gli uomini sono ormai addestrati a vedere le donne come oggetti sessuali, e le donne sono ormai assuefatte a vedersi come vittime di queste avances. Il viceversa non è possibile.

DONNE – L’esperimento è molto semplice: prendiamo alcune donne ed alcuni uomini e facciamogli vedere Cindy Crawford nuda. Le donne si sentiranno inadeguate al confronto.

Se vedo queste modelle mi deprimo un sacco. Sono così dura con me stessa, vorrei essere così.
Devo perdere qualche chilo.

Il livello di attenzione degli uomini, per contro, salirà.

Mi sembra attraente.
Mi piace.

UOMINI – Prova inversa. Mostriamo agli stessi soggetti Sylvester Stallone in posa macho. Questi gli effetti: le donne si sentiranno a disagio, gli uomini sentiranno che la propria mascolinità è messa in discussione.

Gli uomini rispondono sia asserendo estremo disinteresse, o riaffermando la propria eterosessualità, o entrambi. Non mettono sè stessi a confronto con i nudi maschili (come fanno le donne con i nudi femminili), tranne che per dire che entrambi sono uomini e che quindi “non c’è niente da vedere”. Inoltre, proprio perchè gli uomini sono stati addestrati ad essere un soggeto sessuale lussurioso, vedere nudi maschili tende a sollevare lo spettro dell’omosesualità. Non possono vedere i corpi come nient’altro che oggetti sessuali.

In conclusione: gli uomini sono tutti un po’ omofobici.

Gli uomini, per lo più, rigettano l’avance seduttiva di un uomo nudo. Allo stesso modo, alcune donne accolgono l’avance, ma molte sentono una combinazione di vergogna, colpa o repulsione nell’interazione con l’immagine.

Le donne, spiega Jezebel, sono così assuefatte ad essere “oggetti sessuali” che vivono con vergogna il guardare quello che si propone come oggetto sessuale per loro.

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