Un quarto dei ragazzi tra 9 e 16 anni ha visto un film a luci rosse

10/01/2011 di Pietro Salvato

E’ il risultato di una ricerca condotta dalla BBC per un programma di sensibilizzazione dei minori

Almeno un quarto dei ragazzi ha visionato contenuti pornografici nel corso dell’ultimo anno. Questo è il risultato di una ricerca LSE, per un programma della BBC.

TROPPO PORNO NELLA RETE – Dall’indagine è emerso, che uno su otto, tra i giovani di età compresa tra 9 e 16 anni hanno ricevuto messaggi di natura sessuale durante la navigazione on-line o attraverso i loro telefoni cellulari. Inoltre, più della metà,  il 52 per cento, visionano abitualmente immagini e contenuti porno quando sono nelle loro camere da letto o da soli a casa,  tanto da rendendo difficile per i genitori  controllare ciò che stanno facendo. I risultati provengono da uno studio condotto dalla professoressa Sonia Livingstone nel Regno Unito e riguardano, più in generale, un sondaggio a livello europeo sulle abitudini dei bambini su Internet e con altri media. Questa ricerca è stata presentata in un documentario della BBC “Panorama” intitolato Too Much Too Young, programma condotto da Sophie Raworth. La Raworth è stata ispirata ad indagare il fenomeno dopo aver visto, un sabato con la figlia di sei anni, un video di musica pop di artisti come Girls Aloud.

GENITORI PREOCCUPATI – “In pochi minuti mi sentivo profondamente a disagio“, ha detto la Raworth. “Quello che ho visto l’ho trovato sconcertante. Ragazze con enormi ciglia finte, in abiti davvero succinti con tanto di vistose scollature in mostra, mentre eseguivano i loro passi di danza. La mia reazione istintiva è stata quella di spegnere la tv. Ed ho subito pensato a come i miei bambini vengono bombardati da quelle immagini in un’età così giovane e non avevo idea di che impressione avrebbe lasciato su di loro”. Secondo la ricerca, il 24 per cento dei ragazzi tra 9 e 16 anni, hanno visto una qualche forma di pornografia nel corso dell’ultimo anno – attraverso Internet, della televisione, dalle riviste o da DVD. Di questi, il 41 per cento dei genitori ritiene che i loro figli, prima, non avesse visto nessun tipo di immagini. La professoressa Livingstone ha detto che vi sono motivi di seria preoccupazione per la quantità di tempo speso on line dai bambini e per quello che fanno, mentre navigano su Internet.

LA PORNOGRAFIA ACCESSIBILE A TUTTI – Le rappresentazioni del sesso presenti nella rete, in particolare, sono molte e tutte piuttosto esplicite. Talvolta, non sono volgari, ma dal punto di vista della navigazione e della sicurezza dei minori la differenza tra pornografia ed erotismo è irrilevante. Sul web abbondano siti dedicati a sessualità fortemente deviante. La pedofilia certo, ma non è il peggio che si possa trovare. Altre forme di devianza, di solito quelle tra adulti consenzienti, sono generalmente legali e tollerate e sono quindi reperibili con facilità. Non mancano pagine dedicate a tutte le altre parafilie, termine tecnico che sta per perversione sessuale, spesso molto ripugnanti. La pornografia è ancora oggi un tema che suscita interesse e allo stesso tempo preoccupazione. Escludendo l’aspetto infantile della pedopornografia, deleterio e degradante sia per l’essere umano in generale, gli altri aspetti, specie per quanto riguarda i minori vengono spesso sottovalutati dai genitori stessi. Se aggiungiamo anche quello che quotidianamente circola in Tv anche in orari non “canonici”, come sappiamo, la situazione non cambia di molto.

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