I bambini che si prostituiscono a Napoli

Amalia De Simone pubblica per il Corriere della Sera una scioccante inchiesta sulla prostituzione minorile a Napoli: al calar del sole alcune zone della città, tra Piazza Garibaldi e la stazione centrale, si riempiono di ragazzini – maschi e femmine – che vendono prestazioni sessuali, talvolta anche con una clientela abituale.

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COSTRETTI A PROSTITUIRSI – Le ragazzine non hanno più di quindici anni, i maschi sarebbero addirittura ancora più giovani: girando per le strade con l’operatrice sociale Deborah Divertito, la giornalista nota anche un bambino di circa sei anni.

Ce ne sono alcuni che hanno la postazione fissa nei pressi di una concessionaria di auto. Tra loro, una sera, spunta anche un bambino. Sembra non avere più di sei anni, quasi certamente rom. Accanto a lui un uomo grosso e adulto. Ripassiamo di continuo, per capire se resta tra i prostituti. Lui c’è sempre. Sta lì per tutta la serata. Qualche giorno dopo avviciniamo con una scusa i due ragazzi che «lavorano» abitualmente su quella strada. Sono dei veri e propri operai della prostituzione: il loro turno è dalle 19.30 in poi.

E la realtà è abberrante: quei bambini sul marciapiede non ci finiscono da soli, ma vengono spinti dalle famiglie, quelle stesse famiglie che dovrebbero proteggerli da questo genere di oscenità. Scrive ancora la De Simone:

[…] I bambini vengono venduti, o usati dalle famiglie per fare soldi. «Purtroppo è così – spiega Deborah Divertito, operatrice sociale da anni impegnata sul fronte della prostituzione e dei minori – e Napoli è diventata una meta allettante per questi traffici perché è facile ottenere documenti falsi tramite le organizzazioni criminali o anche attraverso laboratori clandestini del centro città o della zona flegrea. Inoltre i controlli sono pochissimi e c’è molta tolleranza».

E poi ci sono i cinema a luci rosse, dove il sesso si vende fin dalle nove di mattina, i marciapiedi cosparsi di fazzolettini e preservativi usati. Alessandro Gallo, consigliere della IV municipalità mostra la cruda realtà: da un lato della strada ci sono i bambini che giocano a pallone, dall’altro lato i loro coetanei si prostituiscono.

Questa vergogna è sotto gli occhi di tutti: qui ci sono le principali sedi istituzionali della città, ci sono gli uffici della Regione Campania e del Consiglio Regionale, c’è il tribunale. Solo il pensiero che intorno a questa zona si aggirano pedofili ma fa rabbrividire.

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