Ecco perché Paris Jackson voleva suicidarsi

26/06/2013 di Redazione

Soltanto poche settimane fa la notizia aveva scosso il mondo: Paris Jackson, l’unica figlia del “re del pop” Michael Jackson, era stata ricoverata a Los Angeles dopo aver tentato il suicidio tagliandosi le vene dei polsi.

Paris Jackson

 

NONNA TROPPO SEVERA – Oggi il tabloid britannico The Sun rilancia le parole della cugina di Paris, Tanay Jackson, che spiega come la ragazza si sarebbe tagliata i polsi e avrebbe ingerito alcune pillole dopo un’accesa discussione con la nonna Katherine, 83 anni. Motivo della lite: le regole troppo rigide imposte alla ragazza dalla fede dei Testimoni di Geova, di cui fa parte la famiglia Jackson.

“CAPISCO IL SUO TORMENTO” – Tanay ha parlato ieri in tribunale e il giudice Mitchell Beckloff ha stabilito che la quindicenne non cambierà tutore. Tanay, tuttavia, aveva riferito che “Paris non era felice di vivere con la nonna ed era molto stressata. Non tutti avrebbero voluto sottostare alle regole di quella casa. Capisco il suo tormento – ha aggiunto – So come funzionano le cose nella famiglia di mio padre. Tanay, infatti, è figlia di Tito, fratello maggiore del defunto Michael.

 

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I TRE FRATELLI JACKSON – Dal giorno della morte di Michael, i tre fratelli Paris (15 anni) Prince, 16 e Blanket, 11 sono stati affidati alla nonna paterna Katherine che vive a Calabasas, in California. Ma Paris è cresciuta con la madre, l’ex moglie di Jacko Debbie Rowe, che ora potrebbe combattere per ottenere l’affido esclusivo della figlia.

 

 

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