Zika virus, tutte le cose che non sappiamo

17/02/2016 di Redazione

Tutte le cose che sappiamo e non sappiamo sullo Zika virus. È quanto elenca oggi il Washington Post in un articolo a firma Adam Taylor. L’epidemia, a differenza di Ebola, che ha causato la morte del 70% di persone infette, non risulta fatale per i contagiati. Lo Zika virus è diffuso in 30 paesi e in nessuno di essi si sono registrati decessi. Il paese più colpito finora è il Brasile, dove si stima siano state contagiate 1,5 milioni di persone. È bassa anche la percentuale delle persone che presentano i sintomi, che emergono solo in un infettato su cinque.

ZIKA VIRUS, IL LEGAME CON LA MICROCEFALIA

Per quanto concerne invece ciò che non sappiamo sullo Zika virus, va ricordata la coincidenza con l’aumento del numero dei casi di microcefalia, la condizione neurologica rara che fa nascere i bambini con piccole teste e che desta preoccupazione tra le donne in gravidanza. Una donna incinta contagiata dallo Zika virus in sostanza rischia di mettere al mondo un bambino con un cervello che non riuscirà mai a svilupparsi normalmente.I medici brasiliani sostengono che dallo scorso autunno siano emersi circa 4mila casi di sospetta microcefalia, un numero molto più grande rispetto ai 147 casi segnalati in tutto il 2014. Il legame tra Zika virus e microcefalia sembra essere sempre più convincente, anche se alcuni studi affermano che i casi di bambini nati con la malformazione del cranio potrebbe essere anteriore allo scoppio dell’epidemia.

ZIKA VIRUS, IL NUMERO DI CONTAGIATI

Altra grande preoccupazione riguarda il numero crescente di casi di sindrome di Guillain-Barré sindrome immunitaria che può condurre alla paralisi e talvolta alla morte. Non è escluso che tra la diffusione dello Zika virus e la patologia possa esserci un legame. È precisamente in El Savador che è stato sollevato un chiaro allarme, con 46 casi registrati in poco più di un mese, mentre la media annua è di 169. Va poi rilevato che, mentre l’aumento dei casi di microcefalia sembra essere circoscritto al Brasile, la crescita del numero di persone colpite dalla sindrome di Guillain-Barré, come conferma un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è emerso in più regioni. Oltre ad El Salvador i casi sono saliti nella Polinesia francese, in Brasile, Colombia, Suriname, Venezuela, Honduras, Martinica.

ZIKA VIRUS, LA TRASMISSIONE

Poi, la trasmissione. Finora è emerso che lo Zika virus si diffonde attraverso numerose zanzare del genere Aedes, soprattutto la Aedes aegypti, ma gli insetti non potrebbero essere l’unico colpevole. Non può essere del tutto esclusa la possibilità che si possa essere contagiati anche per via sessuale. Questa ipotesi non è stata esclusa negli Stati Uniti da importanti organismi di controllo della sanità pubblica come i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc). I funzionari di Dallas hanno raccontato di un uomo infettato dopo un rapporto da una persona congiata. Ma non slo. In Brasile i funzionari della sanità hanno riferito che l’epidemia si è diffusa in parte anche attraverso trasfusioni di sangue, possibilità che i Cdc negli Stati Uniti avevano già in precedenza considerato plausibile. Alcuni scienziati, inoltre, hanno scoperto che lo Zika virus è un agente infettivo presente anche nella saliva e nelle urine, anche se non è chiaro ancora se può essere trasmesso attraverso di essi.

ZIKA VIRUS, LA REALE PORTATA DELL’EPIDEMIA

Altri interrogativi riguardano la reale portata dell’epidemia. Il fatto che solo una persona su cinque infettate presenti sintomi dello Zika virus può sembrare un dato positivo. Ma in realtà ciò rende estremamente difficile conoscere quante persone siano realmente state contagiate. Ed è particolarmente complicato identificare le donne in gravidanza infettate, considerando che il virus resta nel sangue per una sola settimana. Oltretutto risulta difficile distinguere lo Zika da altre due malattie come la febbre dengue e la chikungunya. Il boom di casi di microcefalia potrebbe dunque inaspettatamente riguardare anche altre zone. L’Oms non esclude che il virus possa diffondersi in tutto il mondo. Anche gli Stati Uniti sono esposti ai rischi.

ZIKA VIRUS, I METODI PER FERMARE LA TRASMISSIONE

Infine, le soluzioni per porre fine alla malattia. Dopo lo scoppio dell’epidemia sono stati ipotizzati piani radicali per sconfiggere l’epidemia. Tra essi anche la crazione di zanzare geneticamente modificate o l’uccisione delle zanzare che trasmettono il virus. Rispetto a questo tipo di soluzioni in Brasile sono emerse diverse opinioni, legate soprattutto al divieto vigente di utilizzo di alcuni pesticidi capaci di distruggere uova di zanzare e larve. Alcune autorità sanitarie hanno sostenuto che non c’è nessuna base scientifica dietro il divieto. La strategia più ovvia per combattere la diffusione del virus è ovviamente la creazione di un vaccino, ma si tratta di un lavoro che può richiedere anche molti mesi, più di un anno, un intervallo di tempo troppo ampio per limitare la trasmissione. Alcuni paesi, intanto, consigliano alle donne di evitare la gravidanza. Almeno fino al 2015, secondo El Salvador.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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