Yara, il processo-show: e la moglie di Bossetti finisce in copertina in bikini

Yara Gambirasio, Massimo Bossetti vuole le telecamere nell’Aula del processo per la morte della ragazza di Brembate di Sopra, provincia di Bergamo, la prima udienza del quale si terrà venerdì prossimo proprio nel capoluogo lombardo. “Voglio le telecamere. Voglio lottare perché questo processo si svolga esclusivamente a porte aperte, così che chiunque possa prendere atto di tutte le dichiarazioni fatte da me e dall’accusa, perché non ho niente da temere o da nascondere. Questo è il mio grandissimo, solo e unico desiderio”, ha detto Bossetti in una lettera inviata alla trasmissione Mediaset “Segreti e Delitti”.

YARA GAMBIRASIO, MASSIMO BOSSETTI: “VOGLIO LE TELECAMERE”

Un desiderio che, riporta Paolo Colonnello sulla Stampa, sarà realisticamente non esaudito: il giudice della prima udienza ha già fatto presente che non esiste alcun apprezzabile interesse per ledere il diritto della famiglia Gambirasio alla riservatezza.

Il presidente della Corte, Antonella Bertoja, ha invece già fatto sapere che per non trasformare l’aula di giustizia in un circo, saranno vietate riprese di ogni genere e dunque non sarà permesso l’ingresso a fotografi e cameramen e saranno requisiti cellulari e tablet. Secondo il presidente della Corte – che, oltre al giudice a latere Ilaria Sanesi si avvarrà anche di 6 giudici popolari – la morte di Yara ha avuto un forte clamore ma è un fatto privato e molto doloroso per i suoi famigliari che hanno già reso noto di non gradire la presenza di telecamere in aula, così come il pm Letizia Ruggeri. Ha spiegato il presidente: «Manca un interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento», che viceversa, potrebbe esistere se l’imputato fosse un personaggio di rilevanza pubblica, come un politico.

LEGGI ANCHE: Yara Gambirasio, il rinvio a giudizio di Massimo Bossetti

La pubblicità dell’udienza sarà una delle primissime questioni preliminari che verranno presentate nell’udienza del 3 luglio, un appuntamento assolutamente interlocutorio e che vedrà semplicemente la presentazione delle memorie difensive che si concentreranno sulla “demolizione della prova regina”, la presenza del Dna di Bossetti sul corpo della ragazza. Tutto poi sarà rinviato al 17 luglio. Intanto parla anche la moglie di Massimo Bossetti, Marita Comi, in prima pagina in un settimanale femminile.

E la moglie, Marita Comi, si è fatta fotografare in bikini – in esclusiva per un settimanale – mentre, «con un’abbronzatura non esagerata e un fisico da ragazza», combatte l’afa e per l’innocenza del marito in una piscina del Comasco con i figli: «Se lo dovessero condannare, penserei ad un errore giudiziario”. Titolo del servizio: «Sola contro tutti».

Share this article