voto pd

Posate le Agenzie. La vera campagna elettorale ve la racconto io. Parto dalla fine, dalla conclusione, che è avvenuta, per me, in Piazza del Plebiscito a Napoli. La storica piazza dove i napoletani ed i campani in generale si ritrovano nei momenti decisivi. Ci ha provato prima Berlusconi a riempirla, ma i quindicimila quasi si sono persi nell’ immensità del luogo. Troppo poco per un partito che si candida ad essere alternanza nel Paese e nella regione. Veltroni, invece, c’è riuscito. Ha chiesto insistentemente di arretrare il palco di almeno dieci metri, rispetto a quello allestito per il principale esponente del partito avverso. Glielo hanno spostato di almeno quaranta metri come si può notare dal video e dalle foto che sono state scattate dalla posizione dove erano state poste le impalcature per il comizio del Pdl.

Centomila persone, meglio di qualsiasi Capodanno di piazza. Quasi come i leggendari concerti del Pino Daniele che amavamo. Bassolino sotto il palco ad ascoltare. L’ Istituzione che si fa da parte perché un ciclo politico e di governo è ormai terminato. Protagonisti i candidati fra i quali spicca, come sempre Massimo D’Alema (e c’è ancora chi lo chiama Presidente). Grandi ovazioni per un discorso in cui si è assunto con estrema lucidità tutte le responsabilità politiche che nessuno ha avuto il coraggio di prendersi. Tra chi è stato al governo del paese per cinque anni durante l’ emergenza e tra chi ha governato come forza di coalizione in Regione. Chi sfugge alle proprie responsabilità quando ci sarebbe solo da rimboccarsi le maniche tutti, e ne approfitta per sfruttarne le più becere strumentalizzazioni, non può candidarsi a governare una regione. E figuriamoci il paese.

Era la prova di forza muscolare che Veltroni voleva. Verificare, rischiando, dietro il declino del bassolinismo, i colpi inferti da emergenze di ogni tipo, la tenuta di questo partito in Campania, ma soprattutto a Napoli. E la città non l’ha deluso, andando oltre, in partecipazione, qualsiasi più rosea aspettativa. E forse è vero che la campagna elettorale può annoiare, vista da casa, dai tiggì, dai Comunicati Stampa e dalle Agenzie. Ma così, come l’ abbiamo messa su a Napoli, tra mille difficoltà, un partito nuovo, l’assenza di circoli, l’essere portati a vessillo della propaganda della destra, andando in strada, mettendoci la faccia, prendendo ceffoni, scontrandosi anche verbalmente con la violenza degli altri, a me è capitato pure di essere stata minacciata mentre volantinavo ( oi su questi tuoi volantini ci sputiamo sopra), eh, vi assicuro che è tutto fuorché noiosa. Da perderci fame e sonno per quello che mi riguarda.
Non so cosa succederà fra due giorni, generalmente si dice piazze piene, urne vuote.So solo come deve parlare la Politica ai cittadini. Vedete, non si può fare a meno della Politica nella vita democratica di una nazione, io non ho mai creduto all’ antipolitica, ma so che una risposta i partiti devono pur darla. E il PD a Napoli c’è. Siamo noi, sono anch’io.