Vladimir Putin ha ordinato il ritiro delle truppe russe in Siria

Vladimir Putin ha ordinato il ritiro delle truppe russe dalla Siria a partire dal 15 marzo: «Gli obiettivi sono stati raggiunti». Così il Presidente russo che spera come l’inizio del ritiro sia «una buona motivazione per dare inizio alle negoziazioni politiche tra le forze del paese».

VLADIMIR PUTIN HA DECISO IL RITIRO INSIEME A BASHAR AL-ASSAD

Il ritiro è stato deciso dopo un confronto tra Vladimir Putin e Bashar Al-Assad. Rimarranno operative la base aerea di Hemeimeem nella provincia di Latakia e quella navale nel porto di Tartus. Entrambe opereranno in regime di routine per monitorare il cessate il fuoco così come faranno i pochi militari russi che resteranno nel Paese. Vladimir Putin ha chiesto al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov un coinvolgimento maggiore di Mosca nel processo di pace. La Russia allo stesso tempo ha fatto sapere che non sospenderà la fornitura di armi a Damasco.

VLADIMIR PUTIN CONFERMA CHE LA RUSSIA CONTINUA AD AIUTARE L’ESERCITO SIRIANO

Vladimir Putin ha poi confermato che l’esercito continuerà a formare specialisti militari tra le fila dei lealisti, come confermato da Viktor Ozerov, capo del comitato per la Difesa e la sicurezza al Consiglio della Federazione. I leader russo e siriano hanno concordato sul fatto che l’intervento russo ha cambiato le carte in tavola limitando l’azione del terrorismo. Il Cremlino in una nota ha spiegato che Mosca «ha disarticolato le infrastrutture dei militanti, infliggendo loro un considerevole danno».

VLADIMIR PUTIN E I 209 OBIETTIVI DISTRUTTI DALLA RUSSIA

Le forze russe secondo Mosca, dati ripresi dal Corriere della Sera, hanno distrutto 209 obiettivi legati alla produzione del petrolio e alla sua raffinazione, come anche oltre duemila mezzi per la consegna di prodotti petroliferi. Chiuse inoltre le principali strade per il trasporto di petrolio dalla Siria alla Turchia con conseguente interruzione di qualsiasi possibilità di rifornimenti ai terroristi.