Virna Lisi morta “tranquillamente nel sonno” a 78 anni

Virna Lisi è morta. Lo riportano Dagospia e il giornalista Aldo Vitali di Tv Sorrisi e Canzoni. L’attrice, nata nel 1936, aveva 78 anni. La conferma arriva dall’Ansa. Morta stamani nella sua casa romana aveva scoperto, solo un mese fa, di avere una malattia incurabile. Il figlio Corrado, che ha dato la notizia, ha detto che la madre si è spenta circa un’ora fa tranquillamente nel sonno.

VIRNA LISI – Nata ad Ancona l’8 novembre 1936, nella sua carriera aveva ricevuto numerosi riconoscimenti. Negli ultimi anni la sua presenza come attrice era stata piu’ marcata nella televisione, prendendo parte a fiction Rai di grande successo e continuando ad essere figura di primo piano dello spettacolo. Premiata a Cannes, due Davide di Donatello alla carriera, è stata interprete intensa al cinema e in tv. La carriera di Virna Lisi inizia giovanissima a 14 anni, scoperta dall’amico di famiglia Giacomo Rondinella.

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VIRNA LISI, LA CARRIERA – Nata ad Ancona, Virna Lisi debutta giovanissima nel cinema e prende parte inizialmente a una mezza dozzina di film partenopei: da “E Napoli canta” a “Desiderio ‘e sole”, da “Piccola santa” a “Luna nuova”. Nel 1955 è nel remake del celebre “Ore 9: lezione di chimica”, che lo stesso Mario Mattoli rivisita nelle “Diciottenni”. Nel 1956 interpreta “La donna del giorno”, diretta dal giovanissimo Francesco Maselli. La sua bellezza si adatta ai film in costume, come “Caterina Sforza, leonessa di Romagna” (1958) di G. W. Chili e “Romolo e Remo” (1961) di Sergio Corbucci. Lavora anche con Totò in “Sua eccellenza si fermò a mangiare” (1961) di Mattoli. Un grande del teatro come Giorgio Strehler (e negli anni ’60 Strehler era gia’ un’autorità del settore) la chiama per la parte di protagonista nei “Giacobini” di Federico Zardi, per il quale ottiene al Piccolo di Milano un lusinghiero successo. A teatro lavora anche con Michelangelo Antonioni e Luigi Squarzina, mentre la sua immagine cinematografica cresce fino ad internazionalizzarsi nel “Tulipano nero” (1963), di Christian Jacque, con Alain Delon, ed “Eva” (1962) di Joseph Losey. Chiamata da Hollywood, è nel cast di “Come uccidere vostra moglie” (1965) di Richard Quine, al fianco di Jack Lemmon. Seguono “U 112 – assalto al Queen Mary” (1965), con Frank Sinatra e “Due assi nella manica” (1966), con Tony Curtis. È nel cast di «Le bambole» di Dino Risi, con Nino Manfredi; «La donna del lago» di Luigi Bazzoni; «Oggi, domani e dopodomani» di Eduardo De Filippo, e «Casanova 70» di Mario Monicelli, entrambi con Marcello Mastroianni; «Una vergine per il principe» di Pasquale Festa Campanile, con Vittorio Gassman; «Signore e signori» di Pietro Germi; «La ragazza e il generale» di Festa Campanile, con Rod Steiger; «La venticinquesima ora» di Henri Verneuil, con Anthony Quinn; «Tenderly» di Franco Brusati; «Arabella» di Mauro Bolognini; «Il segreto di Santa Vittoria» di Stanley Kramer, con Anna Magnani; «L’albero di Natale» di Terence Young, con William Holden; «La statua» di Rod Amateau, con David Niven; «Barbablu’» di Luciano Sacripanti, con Richard Burton.

Virna Lisi esce dalla torta in “Come uccidere vostra moglie”

VIRNA LISI, LA SECONDA GIOVINEZZA – Negli anni seguenti la sua figura divenne meno centrale per il cinema italiano, ma la Lisi continuò a recitare, ampliando i suoi orizzonti con «Al di là del bene e del male» di Liliana Cavani del 1978, con «Sapore di mare» dei Vanzina del 1983. Paradossalmente il giudizio della critica su di lei mutò iniziarono a giudicarla anche brava, oltre che bella. A partire dalla metà degli anni ‘80 Virna Lisi si rilancia grazie ad alcune significative prove offerte in sceneggiati televisivi («Se un giorno busserai alla mia porta»; «E non se ne vogliono andare»; «E se poi se ne vanno?»; «I ragazzi di via Panisperna»). Con Luigi Comencini è in «Buon Natale, Buon anno» (1989), con cui conquista il Nastro d’argento. Con l’interpretazione di Caterina De’ Medici nella «Regina Margot» (1994) di Patrice Che’reau vince il Nastro d’argento ed il premio come miglior attrice a Cannes. Seguono «Va’ dove ti porta il cuore» (1996), la mini serie TV «Deserto di fuoco» (1997), ed i film TV «Cristallo di rocca» (1999) e «Balzac» (1999). Tra i suoi ultimi lavori: «Le ali della vita» (2000, con Sabrina Ferilli), «Un dono semplice» (2000, con Murray Abraham), «Il più bel giorno della mia vita» (2002, con Margherita Buy e Luigi Lo Cascio). Continuerà a lavorare praticamente fino alla morte, l’ultima fiction «Madre aiutami» è del 2014.

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