Il debutto dell’anticonvenzionale Virginia Raggi

«Io troppo giovane? Sono polemiche inutili. Le poltrone? Si tratta di un momento delicato per Roma, passano in secondo piano». Enrico Stefàno è uno dei primi consiglieri M5S a prendere posto nell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio. Lui, strappato fuori dalla giunta di Virginia Raggi all’ultimo momento, mantiene la calma mentre gli altri eletti si scattano la foto ricordo davanti al banco del sindaco, ancora vuoto. Parte così la prima seduta del Consiglio Comunale di Virginia Raggi sindaco di Roma, con la presentazione di una giunta, figlia di una spartizione che i giornali hanno indicato da manuale Cencelli e che Marcello De Vito, che si è seduto solare nella sala capitolina, sullo scranno del presidente dell’assemblea, ha più volte sfottuto.

Giunta Raggi, la prima seduta. Sindaca accolta tra gli applausi | VIDEO | FOTO | DIRETTA

VIRGINIA RAGGI, LE CARICHE E I NOMI DEGLI ASSESSORATI CHE CAMBIANO

Applausi, contagiosi, con la folla che si alza in piedi e fa arrabbiare lo stuolo di telecamere piazzate in fondo alla sala. Inizia così l’era Raggi a Roma. Con nomine che saltano e altre che restano ferme lì, a decretare chi nella missione capitolina ci ha messo la faccia, anche nelle puntate precedenti. Per esempio Daniele Frongia è ora vicesindaco ma anche assessore alla Qualità della vita, all’accessibilità, allo sport e alle politiche giovanili. Lo Cicero, il rugbysta che doveva finire nella giunta raggiana, fungerà solo da Ambasciatore. Marcello Minenna, assessore al Bilancio, risorse economiche e patrimonio sarà anche titolare dell’assessorato di scopo per la Riorganizzazione delle partecipate. E Linda Meleo, colei che ha spodestato il giovane Stefàno, sarà assessore alla Città in Movimento. Sì, non si chiamano più Trasporti ma città in “Movimento”. 

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L’INIZIO DI VIRGINIA RAGGI I PRESENTI E I LATITANTI

Una rivoluzione. Anche nel cerimoniale. Come quando la sindaca ha abbracciato suo figlio, durante una votazione e lo ha portato sul suo scranno per spiegargli il suo nuovo lavoro. Più in fondo, con sguardo attento, il padre Andrea Severini fissava la scena. Senza sorridere. «Sono emozionato», ha dichiarato davanti alla ressa dei fotografi. «Difficoltà? No quali difficoltà…», ha replicato, a voce bassa, circondato dalla stampa. C’erano un po’ tutti per la Raggi. Il direttorio al completo (eccetto Luigi Di Maio), le romane Paola Taverna, Federica Daga e Roberta Lombardi, il consigliere in Regione Gianluca Perilli e l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo. C’era anche Alessandro Di Battista, in prima fila ad applaudire e rendere il ben servito quando, prima della seduta, ha raggiunto i suoi consiglieri per un saluto. Pare abbia ignorato per un saluto, due file più in là, il rivale del Pd, nonché vicepresidente alla Camera, Roberto Giachetti. Giachetti, candidato al ballottaggio, è invece riuscito a salutare la sua rivale davanti allo sguardo attento dei fotografi. A osservare tutto, dall’inizio fino al giuramento, il responsabile della comunicazione in Senato Rocco Casalino. Al suo fianco era presente la collega, Ilaria Loquenzi mentre Augusto Rubei ha fatto da spola tra la sala stampa e la Giulio Cesare.  I flash sono tutti sulla eletta 5 stelle che scambia bigliettini con il suo vice Frongia, che sorride ai presenti in sala, che ferma con una mano gli applausi mentre il pubblico applaude durante la presentazione della giunta. «Le sedute dell’Assemblea Capitolina saranno trasmesse in streaming e stiamo lavorando per trasmettere anche quelle delle Commissioni», ha garantito Virginia. Come un Caterpillar.

(foto ANSA/ANGELO CARCONI)

 

 

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