Roma: la sfida di Virginia Raggi diventa la prova del fuoco per Alessandro Di Battista

«La piazza vuota? Aspetta alle 8 di stasera. Poi ci rincontriamo e ne riparliamo». Alessandro Di Battista, uno dei deputati di punta del Movimento 5 stelle, è convinto. Virginia Raggi farà il pienone per la chiusura della sua campagna elettorale a piazza del Popolo. E in effetti non sbagliava. La piazza si è riempita e la candidata sindaco del Movimento 5 stelle per le elezioni di Roma ha di gran lunga battuto il suo collega De Vito, nelle ultime, lontane, comunali.

DA NON PERDERE: Elezioni Amministrative 2016: quando e come si vota per il sindaco a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Cagliari

LA FINE DELL’ ERA “LOMBARDIANA”

«Ma tu guarda questo», insiste il Dibba contro il giornalista, stizzito, sulla sua bicicletta, mentre si fa la largo tra la folla della piazza. Perché il parlamentare romano è così nervoso? Perché la vittoria di Virginia passa anche da lui. Perché c’è lui a fianco della giovane avvocatessa. Ed è lui il suo tutor speciale a piazza del Popolo. I riflettori, oltre che su Virginia, sono tutti sul Dibba, diventato sempre più popolare. Le persone si scattano selfie con il giovane parlamentare mentre una Roberta Lombardi, prima esponente del movimento capitolino, resta defilata. Salirà più tardi sul palco per definire i ruoli del direttorio «su cui sono state costruite mitologie». L’influenza della deputata romana sugli attivisti però pare svanita.

guarda il video: 

(Dietro le quinte del palco M5S)

UN CAFFÈ, DUE PAROLE E L’AIUTO DI DIBBA: COSÌ VIRGINIA AFFRONTA IL PALCO DI PIAZZA DEL POPOLO

Un caffè da bere pochi secondi prima di salire sul palco, qualche dritta su come muoversi, cosa rimarcare nel discorso e via. Dibba è al fianco di Virginia la prima volta che sale sul palco. Lei sorride serena. Prima dell’ok dato al cellulare si volta indietro per salutare gli attivisti affacciati sul muretto del Pincio. «Virginia facciamola al primo turno!», urla uno di loro. «Dipende da voi», replica lei, sorridente, prima di mimare un valzer con Claudio Santamaria. Ma Virginia ce la farà?  «Beh ce l’hanno messa tutta per non esser convincenti. Ritratto. Se vinciamo ce lo siamo veramente meritato», spiega la senatrice Paola Taverna, ideatrice del “complotto” per far guadagnare Roma ai 5 stelle. Ma la paura tra la folla è tanta. «Stamane al mercato c’era troppa gente che diceva che se ci sarà bel tempo andrà al mare», spiega una signora di piazza Bologna. Votava Pd ed ora sceglierà Raggi. «Speriamo vinca ma dipende dai più giovani sa?», rimarca sottolineando tutte le difficoltà che la “sindaca” dovrà affrontare. Perché Roma, si sa, è come la dipinge Grillo. Per governarla si deve camminare sulle acque. Per farlo capire il leader M5S regala un video ai suoi elettori: uno sketch dove mima Gesù, diffuso prima della sua chiamata.

guarda la gallery:

(foto ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

DAVIDE NON C’È MA MANDA IL SUO STAFF: LA PROVA DEL MOVIMENTO SENZA IL PADRE GIANROBERTO

I “padri” del Movimento non si sono presentati a Roma. Davide Casaleggio non ha seguito le orme del papà e ha preferito restare a Milano. Per il comizio finale della Raggi però ha mandato tutto il suo staff, al completo. I 5 stelle sono sicuri di arrivare al ballottaggio. Tutto però dipende da come. «Virginia ce la deve fare al primo turno», spiega un ragazzo, ex candidato e storico attivista. «Al secondo turno – spiega – rischia di non farcela. Se sale Meloni quelli del Pd la votano pur di non votare M5S, se sale Giachetti ci saranno i voti di Marchini. Lei corre da sola». Il 5 giugno non è solo la prova di Virginia Raggi ma anche l’esame di chi l’ha sponsorizzata, come Di Battista, e del Movimento intero, ora senza più Gianroberto. La 5 stelle deve temere di più Giachetti o la Meloni? Forse la seconda. Raggi ha attaccato diverse volte la candidata di Fratelli d’Italia, papabile rivale al ballottaggio. «Virginia è macchina infernale» ha rimarcato Grillo nella chiamata in collegamento con la piazza capitolina. Il leader ha difeso la sua candidata:  «Ma quale eterodiretta, io non so manco dirigere il portasale». L’ avvocato di Ottavia sa quando scaldare il pubblico. Prima di salire e scendere le scale del palco fa un lungo respiro. Aspetta gli applausi. Riprende fiato e rincara: «Oggi il premier ha detto ‘se M5S vince al primo turno mi dimetto’. Questo è un motivo in più per convincere gli indecisi. E’ la nostra città, riprendiamocela, è la nostra occasione». 

 

(in copertina foto ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Share this article