Facebook, ancora violenza live: si suicida uomo in Alabama

Non si placa l’ondata di violenza in diretta che sta invadendo Facebook, il popolare social network che dallo scorso anno permette a tutti gli utenti di trasmettere riprese live. Questa volta tocca a un uomo dell’Alabama, James M. Jeffrey di 49 anni, che si è suicidato con un colpo di fucile alla testa mentre si filmava.

Il video è stato visto da almeno mille persone, che hanno provveduto (anche se inutilmente) a chiamare i soccorsi del 911. E ci sono nuove polemiche sulla lentezza del social network inventato da Mark Zuckerberg nell’individuare episodi del genere, segnalarli e bloccarli prima che si possano concretamente verificare. Inoltre, per diversi minuti (quantificabili, appunto, in circa mille visualizzazioni), il video è stato a disposizione potenzialmente di tutti gli utenti di Facebook. Secondo le prime ricostruzioni, inoltre, la polizia era già stata avvisata dalla ex fidanzata di Jeffrey che, non sentendolo al telefono, si era preoccupata per lui e aveva temuto il peggio.

VIOLENZA FACEBOOK IN THAILANDIA

Ed è di ieri la notizia di un uomo thailandese che lunedì scorso si è filmato mentre impiccava la figlia di 11 mesi. L’orrendo video è rimasto in rete per 24 ore prima di essere segnalato al social network dalle autorità locali. Facebook ha avviato il suo protocollo per la rimozione ma, nonostante questo, l’imbarazzo è stato forte. Tanto più che YouTube – il popolare canale di video su cui si era diffuso lo stesso filmato – avrebbe impiegato solo 15 minuti per riparare alla sua diffusione.

LEGGI ANCHE: «Video dell’omicidio su Facebook rimosso dopo due ore, il social ammette: dobbiamo fare meglio»

VIOLENZA FACEBOOK A CLEVELAND

Soltanto dieci giorni fa, inoltre, in seguito alla violenta uccisione di un uomo da parte di Steve Stephens nei pressi di Cleveland e pubblicata proprio su Facebook, si era posta all’attenzione dei media l’inadeguatezza delle misure di sicurezza del social network per casi del genere. In quella circostanza, Justin Osofsky, vicepresidente e responsabile delle operazioni globali di Facebook, aveva detto: «Dobbiamo fare di più: stiamo lavorando per rendere più veloce il nostro sistema di controllo degli account». Per rimuovere il video dell’omicidio sul social network, infatti, ci sono volute due ore.

(FOTO: Tobias Hase/dpa)

Share this article