La (solita) vignetta che Mannelli del Fatto Quotidiano si poteva risparmiare

02/11/2016 di Diego Zirla

Qualche mese fa, subito dopo il terremoto che colpì Amatrice e Accumoli lo scorso 24 agosto, il primo di una lunga serie purtroppo ancora in corso, che procurò moltissimi morti – sul settimanale satirico francese Charlie Hebdo fece capolino una vignetta piuttosto discutibile. I corpi dei morti di quell’evento catastrafico diventavano strati per una piuttosto discutibile lasagna. Italia, pasta, cibo. Mancavano i mandolini e c’era tutto. Ecco la vignetta che indignò l’Italia.

Charlie-Hebdo-vignetta-terremoto-Italia

Oggi, sempre sui social network, a far discutere è una vignetta di Mannelli, che trovate in prima pagina sull’edizione di mercoledì 2 novembre del Fatto Quotidiano. Una vignetta, discutibile. Innanzitutto perché – evidentemente – non fa ridere. In secondo luogo perché ha l’unico obiettivo – un po’ ideologico – di attaccare Matteo Renzi. Insomma, è una satira – se proprio vogliamo utilizzare questo termine che mal si sposa con una vignetta che definiremmo insignificante – allineata con la linea del direttorissimo Marco Travaglio. Siamo davanti ad un classico esempio di vignetta allineata alla linea editoriale del giornale. Mannelli attacca l’asino dove il padrone vuole. Chi ha un po’ di memoria ricorda che spesso e volentieri le vignette di Forattini su Repubblica mostravano un grado di autonomia molto maggiore rispetto a quella che dimostra Mannelli quasi quotidianamente. Ecco la vignetta in questione:

vignetta mannelli fatto quotidiano sisma

Il riferimento al terremoto è di cattivo gusto, soprattutto in un momento in cui tante famiglie sono rimaste senza una casa e vivono un momento drammatico.Invece nel delirio antirenziano del giornale di travaglio anche il sisma diventa occasione per attaccare il primo ministro. Senza rimproverargli nulla di specifico. Senza voler mettere in ridicolo nessun comportamento in particolare. Solo per “abbattere” quello per il giornale di Travaglio&Padellaro altro non è che un dittatore. Almeno nella loro idea.  Certo non è la prima volta che il terremoto è causa di “infortuni” in questi giorni. Proprio nelle ore del sisma abbiamo ammirato lo status facebook dello “scrittore” Massimiliano Parente , che si diceva divertito dal vedere le chiese distrutte. Per non parlare di Senatori di maggioranza e opposizione. Insomma, secondo noi la satira dovrebbe essere irriverente, non stupida. Comunque molti sostenitori del Premier su Facebook e Twitter hanno fatto partire un tam-tam contro la vignetta di Mannelli, forse dando eccessiva visibilità ad un qualcosa che nessuno – nella sua pochezza – avrebbe mai notato più di tanto.

Siamo sicuri, purtroppo, che partirà una nuova discussione su cosa sia la “Satira”, disputa tutta italiana, ahinoi. Dal nostro punto di vista, invece, ci preme dire soltanto che la vignetta, oltre ad essere un po’ ideologica nel suo antirenzismo a tutti i costi, non fa semplicemente ridere. Per Mannelli, purtroppo, si tratta di una doppietta. Già la sua vignetta di qualche settimana fa su Maria Elena Boschi, non raccolse molti consensi. Anche quella era brutta e volgare. Ma soprattutto, come questa, aveva il difetto peggiore per un qualcosa che vuole spacciarsi per satira: non faceva ridere

Maria Elena Boschi cosce vignetta

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