La vignetta di Charlie Hebdo su Aylan che non ha fatto ridere nessuno

14/01/2016 di Redazione

«Cosa sarebbe diventato Aylan se fosse cresciuto? Un molestatore in Germania». Bufera su Charlie Hebdo e la vignetta che mostra ‘da adulto’ il bambino siriano di tre anni, trovato morto il 2 settembre scorso sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, la cui foto ha fatto il giro del mondo divenendo un simbolo della tragedia dei migranti. La redazione del giornale francese aveva già qualche mese fa affrontato il tema: in una caricatura un clown offriva due menù di McDonald’s al prezzo di uno a nome dell’Europa per i piccoli migranti in arrivo; sopra l’immagine Aylan nella stessa posizione in cui è stato trovato sulle coste turche e una sarcastica scritta, “Così vicino alla meta”. Questa volta Charlie Hebdo si è soffermato sulla figura di Aylan unendola ai fatti di Colonia accaduti nella notte di Capodanno. E sono piovute critiche.

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Su Twitter tantissimi stigmatizzano la vignetta, definendola inaccettabile, disgustosa. Alcuni difendono invece Charlie Hebdo: l’obiettivo sarebbe quello di denunciare il razzismo di chi un minuto si preoccupa dei migranti e quello dopo si lascia andare allo stereotipo del molestatore straniero.

 

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