Vigili capodanno, assoluzione per gli assenteisti

Il Capodanno 2014 rimane quello dei vigili assenteisti: l’83% dei caschi bianchi marcarono visita il giorno di San Silvestro, per malattia, per permessi di assistenza disabili, per altre giustificazioni. Una «diserzione numerica assolutamente ingiustificata», la definì il comandante dei Vigili Urbani Raffaele Clemente. «Un fatto grave e inaccettabile», lo definì, dalla giunta, l’allora vicesindaco Luigi Nieri: da lì, una serie di iniziative giudiziarie. Prima collettive, con il deferimento dei sindacati davanti al giudice del Lavoro per attività antisindacale, e in seguito l’inchiesta della magistratura ordinaria: uno di questi filoni, ora, arriva a dare ragione agli assenteisti.

VIGILI CAPODANNO, ASSOLUZIONE PER GLI ASSENTEISTI

Secondo il tribunale del Lavoro, scrive Repubblica nella Cronaca di Roma, è impossibile perseguire gli autisti in quanto aderenti ai sindacati. Dovranno essere necessariamente valutati le singole posizioni, caso per caso.

Una cosa è certa: per il tribunale del lavoro la colpa non è dei sindacati. Insomma se la notte di Capodanno diedero forfait 767 vigili, non possono pagare le cinque sigle alle quali l’Autorità di garanzia per gli scioperi aveva elevato una sanzione da 100mila euro. Niente multe. Riepiloghiamo. Più di un anno fa il 66% dei caschi bianchi non si presentò a lavoro, la maggior parte per malattia. Il presidente dell’Authority, Roberto Alesse, dopo una riunione fiume decise di multare Cisl, Cgil, Uil, Csa Ospol e DiccapSulpl con 20mila euro per sigla. Immediato il ricorso della Cisl.

 

Per il giudice, come dicevamo, certo la colpa non può essere dei sindacati o dei lavoratori collettivamente intesi: piuttosto, è necessario dimostrare che i singoli lavoratori si siano assentati senza presupposti.

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Il giudice Fabio Baraschi imputa l’assenteismo di massa a «comportamenti individuali dei dipendenti che non possono essere ricondotti ad una astensione collettiva e devono essere oggetto di valutazione singola, caso per caso». Nessun colpevole, almeno per ora. «A distanza di oltre un anno — spiega Marco Milani, coordinatore romano dell’Ugl polizia locale — nessuna sentenza di condanna è intervenuta nei confronti di colleghi accusati di essere disertori e vigliacchi di Stato».

 

La procura continua le indagini su 148 vigili; il primo rinvio a giudizio per uno degli agenti che avevano portato un certificato medico, ritenuto falso.

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