Verona, vigili davanti agli asili nido e le scuole materne, per il controllo della documentazione vaccinale

04/09/2017 di Redazione

Dopo la pausa del week end, riaprono gli asili nido a Verona, dove venerdì 4 bambini che non avevano la documentazione vaccinale in regola sono stati separati dai loro compagni di gioco e riconsegnati alle famiglie. Questa mattina due mamme hanno deciso di provare nuovamente a far entrare i loro figli non vaccinati in una struttura comunale. Il sito tgverona.it riferisce che in via Carso, nel quartiere Pindemonte,  due madri hanno protestato contro la decisione del Comune di Verona, che ha anticipato dal 10 settembre al 21 agosto il termine di consegna dei documenti vaccinali per i bambini che frequentano gli asili nido. «Sul posto – riporta il sito di informazione di Verona – è intervenuta anche una pattuglia della Polizia municipale, ma tutto si è svolto nella massima tranquillità». Non è un caso che i vigili fossero presenti, secondo il Corriere del Veneto, infatti, il Comune ha deciso di schierare pattuglie all’ingresso di tutti i nido comunali, e nelle materne, dove è iniziato il servizio di pre-scuola. «Ufficialmente si tratta di servizi di «vigilanza scolastica» (com’è normale all’entrate e all’uscita delle scuole) ma gli agenti hanno anche aiutato le insegnanti nelle operazioni di controllo. Oggi, lunedì, non ci sono stati ulteriori episodi».

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Il caos vaccinazioni negli asili nido di Verona è scoppiato venerdì 1 settembre, il giorno della riapertura. Quattro bambini non in regola con documentazione sono regolarmente entrati negli asili nido, ma poi in mattinata le famiglie sono state contattate dai dirigenti delle strutture ed è stato chiesto loro di andare a recuperare i propri figli. «In due casi – ha denunciato in un comunicato il Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni (Corvelva) – i bambini sono stati tenuti separati dal resto della classe, siamo certi delle amorevoli cure e nessuno mette in dubbio che i bimbi abbiano ricevuto tutte le attenzioni necessarie, ma formalmente sono stati ghettizzati in un luogo dove la socializzazione, anche attraverso il gioco con i coetanei, è la parte fondante e impredicibile. In un caso, fatto che ci ha lasciato oggettivamente stomacati, la mamma si è sentita sollecitare il ‘ritiro’ del minore in tempi brevi poiché non avrebbero potuto dare da mangiare al figlio!».

A quanto riferisce il Corriere del Veneto, «La maggioranza dei genitori (tre sui quattro che si erano rifiutati di presentare l’autocertificazione, a cui si aggiunge un’altra decina di casi che si sono messi in regola già nel fine settimana) ha provveduto a portare le carte in cui si dichiara di aver almeno preso appuntamento con l’Usl. Una famiglia ha deciso di non portare – al momento – il figlio a scuola. I genitori che si erano rivolti a gruppi organizzati, come il Corvelva (il Comitato regionale veneto per la libertà di vaccinazione) hanno deciso di aspettare per poi decidere il da farsi attendendo dei pareri legali. L’assessore all’Istruzione e ai servizi sociali Stefano Bertacco riferirà in mattinata sulla situazione».

VERONA, L’ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE ATTACCA: «LA POLEMICA SUI NIDI E’ PURA STRUMENTALIZZAZIONE»

L’assessore all’istruzione del Comune di Verona, Stefano Bertacco, ha subito replicato a Corvelva, che denunciava le discriminazioni nei confronti dei bambini i cui genitori non hanno presentato entro il 21 agosto la documentazione sulle vaccinazioni obbligatorie (non è necessario essere già stati vaccinati, basta la prenotazione alla Asl). «Prendo atto con rammarico della strumentalizzazione di alcune famiglie sul tema vaccini. Dispiace ancora di più che accadano con protagoniste le famiglie con cui avevo avuto un incontro di chiarimento pochi giorni prima», ha detto Bertacco all’Ansa. E’ stata proprio l’amministrazione comunale a scegliere di anticipare – per le famiglie di bambini iscritti al nido – il termine della consegna della documentazione al 21 agosto, rispetto al 10 settembre stabilito dalla normativa nazionale. «La richiesta dei documenti entro il 21 agosto – ha precisato l’assessore all’istruzione – è stata fatta solo ed esclusivamente a tutela dei bambini per garantire loro fin dall’inizio dell’anno scolastico una linearità di percorso, che evitasse mutamenti dannosi per il sereno inserimento dei piccoli. La data è stata stabilita per questioni organizzative visto che i nidi hanno aperto il primo settembre, e abbiamo addirittura anticipato la circolare ministeriale diramata nella tarda serata di ieri dal Ministero che chiariva definitivamente quale fosse la documentazione da presentare». Bertacco ha voluto anche precisare che «i bimbi sono stati accuditi, hanno mangiato e sono stati costantemente seguiti da un operatore come da prassi, e con la sensibilità e accuratezza che ogni giorno caratterizza l’operato del personale dell’Istruzione tanto da portare i nostri servizi a livelli di eccellenza».

L’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL VENETO: «A VERONA UN ECCESSO DI ZELO»

La pensa diversamente dall’assessore all’Istruzione di Verona, quello alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, che commenta così quanto avvenuto venerdì negli asili nido della città veneta: «Un eccesso di zelo e niente più». «É evidente che il governo centrale ha dato una spinta eccessiva nello stringere i tempi per la questione vaccinazioni», critica Coletto. «La regione Veneto aveva già fatto ricorso contro il decreto, ora parte quello contro la legge che stabilisce l’obbligo delle vaccinazioni, o della prenotazione nelle Asl, entro l’11 settembre». Il Veneto a guida leghista ad agosto ha infatti presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Lorenzin. La causa principale dell’avversione della giunta guidata da Zaia è economico: nel ricorso sostengono che la Regione non possa sobbarcarsi le spese che comporta il decreto che rende obbligatori 12 vaccini. La giunta comunque ribadisce a più riprese di essere favorevole ai vaccini, ma contraria al modo e ai tempi in cui sono stati imposti dal Parlamento. Lo chiarisce anche l’assessore Coletto, nel suo commento ai fatti di Verona: «Non vorrei si creasse confusione, noi non siamo assolutamente contrari ai vaccini; siamo però a favore di una vaccinazione consapevole e informata. Prendiamo ad esempio la Francia: ha deciso di rendere obbligatori 11 vaccini ma l’obbligo partirà dal prossimo anno, perchè è chiaro che serve un tempo più ampio di quello che il nostro governo vorrebbe per effettuare le vaccinazioni».

Foto copertina: Credit Image: © Ton Koene via ZUMA Wire

 

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