Valter Giordano: il prof dell’istituto Soleri accusato di abusi sulle alunne

Per gli studenti dell’Istituto Soleri di Saluzzo si preannuncia un ritorno sui banchi di scuola all’insegna delle polemiche. Mentre le vacanze estive sono agli sgoccioli, il liceo del cuneese finisce nell’occhio del ciclone – e sulle prime pagine dei giornali – per quello che è stato subito etichettato come un nuovo “scandalo pedofilia”. I fatti sono noti: Valter Giordano, professore di Italiano e Storia al Liceo delle Scienze Umane del Soleri, è stato arrestato qualche giorno fa con l’accusa di aver abusato di alcune delle sue studentesse minorenni “in cambio di bei voti sulla pagella” e di aver detenuto materiale pedopornografico. Questa mattina a Giordano sono stati concessi gli arresti domiciliari, mentre le sue ex-alunne, sconvolte dalla rivelazione, alzano la testa e forniscono la propria versione dei fatti.

l'Istituto Soleri di Saluzzo (Foto: targatocn.it)
l’Istituto Soleri di Saluzzo (Foto: targatocn.it)

VALTER GIORDANO, GLI ARRESTI DOMICILIARI E LA LETTERA DELLE ALUNNE – Dopo aver trascorso poco più di una settimana in carcere, il gip del Tribunale di Saluzzo ha disposto gli arresti domiciliari per questo professore 57enne, in forze al Soleri da oltre un decennio, amato e stimato dai colleghi e sopratutto dagli alunni tanto che, secondo quanto emerso dalle indagini, con due delle ragazze – all’epoca diciassettenni  – sarebbe nato qualcosa di più. Che lo avrebbe portato in carcere con un accusa tra le più infamanti. Ma loro, le ex-alunne del professor Giordano, non ci stanno e scrivono una lettera aperta a La Stampa, accusando i media di aver dipinto un “mostro”, laddove c’era soltanto “un uomo”:

[…] La notizia ci ha profondamente sconvolte, è stata per noi come un fulmine a ciel sereno. I giornali e i media ci hanno restituito un’immagine del nostro caro professore completamente distorta, l’hanno dipinto come un mostro, un carnefice, una persona subdola capace di utilizzare il suo fascino intellettuale come mezzo per ottenere favori sessuali. Fin dal primo giorno in cui lui è entrato nella nostra classe è stato subito feeling. V.G. è il professore che ogni studente vorrebbe avere. Dotato di infinita cultura, sapeva far appassionare ogni studente, anche quello più ostico, alle sue lezioni. […] Per noi era un mito.

“IL PROFESSORE MIGLIORE CHE POTESSIMO DESIDERARE” – Certo, le ragazze ammettono che quello che ha commesso Giordano è “un errore”, ma rinnovano la stima nei confronti di un professore appassionato e onesto:

[…] Ora abbiamo capito che anche lui, semplicemente, è un uomo. E come tutti gli uomini, può cadere in tentazione e commettere errori. Lui ha sbagliato e ora sta già pagando e continuerà a farlo con onestà e consapevolezza. Con questa lettera noi non vogliamo difenderlo,ma vogliamo far capire a tutte le persone che non hanno potuto conoscerlo, che è stato veramente un buon professore, il migliore che potessimo desiderare.

 

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“ERO INNAMORATA DI LUI” – A questo punto, in attesa del processo e del verdetto dei giudici, c’è da domandarsi se non sia quantomeno poco appropriato appioppare l’etichetta di “pedofilo” a un uomo che ha intrattenuto un rapporto intimo con una ragazza alle soglie della maggiore età. Nella documentazione ritrovata nella casa di Giordano è stata rinvenuta una foto che lo ritraeva in atteggiamenti inequivocabili con una delle due ragazze con le quali avrebbe intrattenuto una relazione, ma sono state trovate anche lettere e messaggi che testimonierebbero come la giovane nutrisse anche un profondo sentimento verso quell’uomo di “cultura infinita”. Tanto che lei stessa, a distanza di quattro anni dal fatto, ha dichiarato di non volersi costituire parte civile perché “era innamorata di lui”, smentendo anche qualsiasi tipo di costrizione o violenza alla base della propria relazione.

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PER LA LEGGE ITALIANA SONO “ABUSI” – Una storia, questa, che potrebbe suonare pericolosamente vicina ai fatti di Arcore, alle ragazze che hanno detto di “amare Silvio Berlusconi di amore vero” e di non aver mai visto niente di “volgare” alle cene eleganti a casa dell’ex premier. Peccato solo che nel caso del professore di Saluzzo non si parli di pagamenti – a parte, forse, l’insinuazione sui voti scolastici, perentoriamente smentita sia dalla preside dell’Istituto Soleri, dai colleghi e, in definitiva, anche dalle alunne coinvolte. E che nessuno ha mai affermato di voler sfruttare la propria condizione di “protégée” per ottenere privilegi. Se un professore intrattiene una relazione con una sua alunna infrange la deontologia della sua professione, e di certo la leggerezza di Valer Giordano sarà sanzionata. Ma che la legge italiana definisca “abusi sessuali” quelli di un uomo che ha una relazione consenziente con una diciassettenne, forse, è la parte più grottesca dell’intera vicenda.

(Photocredit: LaPresse, immagini di repertorio)

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