Lorenzin: «Niente iscrizioni a scuola per i bimbi non vaccinati? Sì, è possibile»

14/10/2015 di Boris Sollazzo

L’allarme vaccini non si spegne. E’ Repubblica a tornare sull’argomento, citando anche una dichiarazione forte del Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, peraltro da poco divenuta madre di due gemelli. «Bisogna invertire la tendenza. E anche l’ipotesi di non far iscrivere a scuola i bambini non vaccinati (come avveniva prima) proposta da quella petizione, va valutata».

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Beatrice Lorenzin vaccini

Il livello di guardia di un calo preoccupante ormai è stato sorpassato da un pezzo: 5-10 mila bambini all’anno si sottraggono alle vaccinazioni e gli ospedali sono costretti a ricominciare a cura malattie che si credevano scomparse e a cui i medici, a volte, non riescono a far fronte. Ecco perché la possibilità di una misura molto forte come quella affermata dal ministro, non è affatto da escludere. E probabilmente, anzi, sarebbe anche piuttosto popolare come misura, se si valuta che su change.org una petizione che chiede le vaccinazioni obbligatorie ha superato le 18.300 adesioni. Ad aprirla è stata Alice Pignatti, madre di una bambina choccata dal fatto che la sua figlia, neonata, si è ammalata di pertosse. Rischiando di morire. E l’ha indirizzata proprio alla Lorenzin.

Certo, le petizioni on line lasciano il tempo che trovano (sulla stessa piattaforma, “fermiamo lo sterminio nello zoo di Copenaghen” ha quasi il triplo delle firme e “voglio una crema Nivea che faccia bene alla mia pelle” più o meno le stesse), ma anche questo è il segnale di un disagio verso un probelema estremamente preoccupante.

Repubblica con Michele Bocci traccia una mappa preoccupante.

Anche le Regioni, d’altronde, si stanno muovendo sulla stessa identica strada.
Il calo nelle vaccinazioni dal 2012 al 2014 è stato marcato. Quelle obbligatorie sono scese sotto la soglia del 95%, considerata il minimo per avere una copertura della popolazione efficace. In alcune regioni ci sono aree di bassissima adesione. In Emilia Romagna i problemi sono nella provincia di Rimini, dove per difterite, tetano, pertosse, polio ed epatite B si scende all’87% di copertura. L’assessore alla Sanità Sergio Venturi, che nei giorni scorsi ha chiesto di segnalare alla procura le famiglie che non vaccinano, come tra l’altro previsto dalla legge, in aggiunta rivela. «Domani (oggi, ndr ) alla conferenza delle Regioni parleremo del nuovo piano vaccinale. Nella bozza si prevede anche di valutare l’ipotesi di subordinare l’accesso scolastico alla regolarità del libretto delle vaccinazioni». Il coordinatore degli assessori alla Sanità aggiunge: «Con le percentuali di copertura in certe zone del Paese che arrivano all’85%, non possiamo più rispettare il diritto del genitore che non vuole dare il farmaco al figlio. Questo andava bene quando i tassi erano del 98-99%. Ora c’è un rischio per le comunità. Ci sono classi con 2 o 3 bambini non vaccinati che possono far circolare malattie pericolose, ad esempio, per compagni immunodepressi».

 

E se l’assessore alla Sanità Stefania Saccardi parla della necessità di creare una rete con medici di base e pediatri “e di pensare anche a una segnalazione all’Ordine dei Medici per chi sconsigliasse i vaccini”, nelle Marche e nel Veneto, dove le cifre di chi si allontana dalla pratica dei vaccini è alta, si pensa a campagne di comunicazione molto importanti, anche per contrastare le numerose leggende che girano sulla Rete e che hanno alimentato questa inversione di tendenza che dal 2012 è ancora più marcata.
E la battuta più efficace è quella dell’assessore alla Sanità del Veneto, Luca Colletto: non vaccinarsi, citando Battisti, è come viaggiare a fari spenti nella notte». Contromano, aggiungiamo noi.

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