Unioni Civili, Scalfarotto: «Chi chiede modifiche al ddl Cirinnà vuole affossarlo»

20/01/2016 di Redazione

«Molti tribunali stanno riconoscendo la stepchild adoption alle coppie gay. Non intervenire su questo sarebbe un fallimento della politica. Stiamo pensando ai diritti dei bambini riconoscendo doveri ai loro genitori». Interviene così in un’intervista rilasciata ad Annalisa Cuzzocrea per Repubblica il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto, da sempre in prima linea nella battaglia per il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, che oggi difende a spada tratta il ddl Cirinnà sulle unioni civili, che presto arriverà al Senato.

 

Unioni Civili, Ruini: «La Cirinnà è inammissibile, è un simil-matrimonio»

 

UNIONI CIVILI, SCALFAROTTO SUL DDL CIRINNÀ: «LA LEGGE È PRUDENTE»

Scalfarotto sostiene che chi chiede modifiche al testo di legge mette in pericolo la sua approvazione:

Si parla di profili di incostituzionalità per le troppe somiglianze col matrimonio. Servono modifiche?
«No. La Corte Costituzionale ci ha chiesto due cose: di utilizzare un istituto diverso da quello del matrimonio, cosa che è stata fatta, e di garantire omogeneità di trattamento tra coppie gay e coppie etero. Un’omogeneità su cui la stessa Consulta vigilerà con il controllo di ragionevolezza, sanando eventuali discriminazioni».
Eppure all’interno del suo partito c’è chi lavora a più di un cambiamento. Come mai?
«Non me lo spiego. Questa è una legge molto prudente e moderata che non ci pone all’avanguardia, ma nelle retrovie dell’Occidente. Il frutto di una faticosa mediazione che non si può rimettere in gioco».
Teme che venga annacquata?
«Credo che resterà così com’è. Il governo ha detto che non presenterà nessun emendamento. Eventuali modifiche rischierebbero di far perdere voti da un lato senza farne guadagnare dall’altro».
Chi lavora alla mediazione con i cattolici dice di voler compattare il più possibile il Pd, non è così?
«Anche se queste modifiche riuscissero a tenere dentro tutti, da Stefano Lepri a Sergio Lo Giudice, non garantirebbero il voto dei 5 stelle, dei loro fuoriusciti, di Sel».

(Foto di copertina: ANSA / CLAUDIO PERI)

Share this article