Unioni Civili, Nitto Palma (Fi): «Serve intesa Pd-Ncd. O si rischia di slittare a ottobre»

Unioni civili, per il senatore forzista Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama, serve trovare un compromesso tra Pd e Ncd. Altrimenti, l’ostruzionismo rischia di bloccare tutto e fa slittare il provvedimento a ottobre. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex Guardasigilli si è detto favorevole a una regolamentazione, ma ha precisato come non manchino gli ostacoli.

Leggi anche: Unioni civili: cosa prevede il testo Cirinnà

L'arrivo delle coppie alla Protomoteca
Immagini d’archivio

 

UNIONI CIVILI, NITTO PALMA: «SERVE COMPROMESSO TRA PD E NCD» –

Le resistenze, spiega Nitto Palma, sono presenti in tutti i partiti. Dal Pd, dove non manca chi non condivide la regolamentazione delle coppie eterosessuali o il meccanismo della stepchild adoption (l’adozione del figlio del partner, ndr), a Ncd, che vede il Ddl Cirinnà come un “matrimonio camuffato”. Fino a Forza Italia, dove i gruppi parlamentari hanno opinioni e posizioni opposte, tra gli aperturisti come Mara Carfagna e chi si oppone come Maurizio Gasparri. «Io sono laico. La nostra Costituzione non consente il matrimonio delle coppie omosessuali, ma dobbiamo regolamentare il fenomeno. Ci sono norme del ddl che si sovrappongono al matrimonio: penso alla legittima, alle norme sulla separazione e sul divorzio. C’è molta confusione, nessuno è disposto a fare un passo indietro, ed è un peccato», ha spiegato Nitto Palma.

UNIONI CIVILI, RISCHIO SLITTAMENTO –

Se in Aula il provvedimento è stato calendarizzato per i primi d’agosto, gli emendamenti in commissione sono però migliaia, ben 2500:

«Questo mi obbliga a cercare di iniziare da subito a votare gli emendamenti. Solo Ncd ne ha presentati 1.200. Lucio Malan oltre 600. Se qualcuno vuole fare ostruzionismo, si va a ottobre, altro che agosto». Non ci sono strumenti contro l’ostruzionismo? «No, in commissione non abbiamo né contingentamento dei tempi, né “canguro”. Per ogni emendamento ci sono 10 minuti di dichiarazione di voto del capogruppo. In dissenso possono parlare la metà meno uno dei componenti». E lavorare sempre, anche in seduta notturna? «Dipende dalla capigruppo. Io posso dedicare tutti i lavori alle unioni, ma così si fermano prescrizione e legge sulla diffamazione», ha spiegato al Corsera.

Ma non solo. Anche in Aula sembra sconsigliabile per Renzi ricorrere a forzature. Fiducia compresa, ha precisato Nitto Palma: «O è un testo concordato tra Pd e Ncd, oppure finisce che il testo lo vota M5S e cambia la maggioranza. Così rischia il governo». Non resta che cercare una mediazione: «Su materie come queste non credo sia opportuno andare avanti a colpi di maggioranza. Pd e Ncd devono parlarsi, confrontarsi, trovare un accordo».

Leggi anche: Forza Italia, l’addio di Verdini a Berlusconi: «Ho i numeri per il mio gruppo al Senato»

NITTO PALMA: «VIA DA FI? QUANDO LO DECIDERÒ, LO DIRÒ APERTAMENTE. MA NON PARTECIPO A OPERAZIONI DI CORRENTE» –

Fi resta invece scossa dai dissidi interni, ormai in piena diaspora dopo le scissioni dei Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto e del nascente gruppo “Azione popolare liberale e autonomie” di Verdini al Senato. E nella settimane scorse non sono mancate le indiscrezioni sullo stesso possibile addio di Nitto Palma.

Leggi anche: Forza Italia, Berlusconi e l’addio di Verdini: «Meglio soli che male accompagnati»

Al Corsera il senatore non ha nascosto il malessere personale, ma si è allontanato dai “giochi di corrente”: «Vado via? Quando lo deciderò lo dirò apertamente. E lo farei comunque da solo. Non ho mai fatto parte di cordate e non partecipo a operazioni politiche di corrente».

Share this article