Unioni Civili, Alessandro Di Battista: “Ddl Cirinnà? Una legge come altre venti”

19/02/2016 di Redazione

Unioni Civili, Alessandro Di Battista intervistato da La Stampa parla di tutto e di più: dai candidati a Roma del M5S a Roberto Giachetti passando per il ddl Cirinnà, che definisce una legge “importante come altre venti”.

UNIONI CIVILI, COSA HA DETTO ALESSANDRO DI BATTISTA A LA STAMPA

Una lunga intervista, quella rilasciata da Alessandro Di Battista a La Stampa in edicola stamattina. La chiacchierata ha toccato molti punti: si è parlato ad esempio dei candidati del Movimento 5 Stelle a Roma. Alessandro Di Battista ammette di aver pensato a candidarsi come sindaco di Roma, ma di aver deciso di rispettare il mandato in parlamento. Il grillino ha poi parlato di Roberto Giachetti, da lui una volta definito onesto, e che dovrebbe dimettersi dal Pd se lo fosse sul serio (“Se fosse intellettualmente onesto”, dice Di Battista). Il cuore dell’intervista è però sulle Unioni Civili, punto dolente per il M5S, negli ultimi giorni sotto accusa per aver negato il consenso al supercanguro che avrebbe permesso una veloce approvazione della legge. Alessandro Di Battista ieri aveva anche rilasciato un video sulla questione, cercando di spiegare i motivi della scelta pentastellata al popolo. Oggi però su La Stampa la versione è ancora diversa

[…] Quella legge rischia di non vedere mai la luce

E allora? Quella sulle unioni civili è una legge importante come altre venti

Una risposta che rompe decisamente con la linea seguita sinora sul tema, che voleva quella delle Unioni Civili come una legge necessaria, che verrà votata dalla maggior parte dei grillini secondo le loro stesse dichiarazioni, ma che non deve essere strumentalizzata dal governo e spinta con “mezzi” che al movimento 5 stelle non sono mai piaciuti. Alessandro Di Battista poi rispedisce al mittente le accuse di tradimento

Chi parla di tradimento dovrebbe chiedere conto a un parruccone da ancien régime come Zanda. Sono gli elettori del Pd che dovrebbero chiedere a Renzi di mettere la fiducia.

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