Vita da ‘Umarell’: Franco, il re dei pensionati che controlla i cantieri

“I pensionati che controllano i cantieri”, in Italia, sono un’istituzione: e Franco da San Lazzaro di Savena probabilmente è un eccellente rappresentante nazionale degli “Umarell”; il suo comune certamente lo pensa, visto che lo ha premiato con riconoscimenti, lettere di ringraziamento e la simpatia generale della cittadinanza. La sua è la storia tipica, più esemplare, degli anziani pensionati che – segnalando problemi e storture nella comunità cittadina – possono dare una mano all’amministrazione cittadina.

FRANCO, IL PENSIONATO CHE CONTROLLA I CANTIERI, PREMIATO ‘UMARELL 2015’

Il Corriere della Sera ci racconta.

L’ umarell l’avrebbe fatto anche prima di andare in pensione. Ma non aveva tempo, lavorava. Perché per fare la vita da umarell (termine bolognese) occorre essere anziani, avere tempo libero in quantità illimitata, frequentare bar e girare per le strade. Dando un’occhiata di qua e di là: cantieri, semafori, buche e cartelli stradali, parcheggi, supermercati, cassonetti, autobus. Franco Bonini da quindici anni è uno di loro. Classe 1935, nato a Bologna, tessera della squadra di calcio rossoblù numero 0039, nel 2000 è andato in pensione. Prima faceva il rappresentante. È stato quel giorno, dice, che ha deciso di fare il guardone ostinato di cantieri stradali: l’ umarell , appunto. Si chiamano così in Emilia gli anziani che scrutano ogni cosa nel proprio comune o quartiere. E se qualcosa non funziona segnalano alle autorità. Per certi versi svolgono un servizio. A costo zero. A costo pure di «spaccare i m…», come si dice sempre in bolognese.  Per la sua attività di guardone, Bonini ha vinto il premio «Umarell 2015» consegnatogli dal Comune di San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, dove vive. Il lavoro inizia alle 9 del mattino. Esce in strada per la passeggiata e ritorna a casa alle 12.45. In quattro ore percorre circa sei chilometri. Osserva e segnala. I cassonetti dell’immondizia sono sul marciapiede e bloccano il passaggio? Prende nota e va all’ufficio manutenzione del Comune. Vede l’auto parcheggiata sulle strisce pedonali? Prende il numero di targa e corre dai vigili. Il semaforo è troppo veloce per l’attraversamento dei pedoni anziani? Punta dritto all’ufficio traffico del Comune. E segnala.

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L’amministrazione comunale, le aziende, i cittadini sono contenti della sua attività: lo salutano, lo conoscono, lo apprezzano. E lo premiano. 

Dallo scorso 11 settembre gira con una macchina fotografica per documentare meglio. «Per commemorare l’attentato alle Torri Gemelle il Comune ha posto una corona di alloro in una piazzetta. Vicino all’immondizia. Ehi, non va mica bene, ho detto al sindaco. E ha provveduto».  Nel 2000 Bonini riceva la prima lettera di ringraziamento, dopo aver fatto certe segnalazioni al servizio Produzione pasti e al Dirigente del III settore». La lettera è di un assessore: «Desidero esprimerle il mio compiacimento per l’interessamento che Lei ha dimostrato». L’ultima lettera è del 24 settembre 2015. Da parte di un’assicurazione. Bonini assiste ad un incidente tra due auto. Il conducente che ha torto fugge. «Mi son fatto dare il numero di targa e l’ho dato alla signora che aveva ragione». «La verità è che io non voglio morire davanti alla televisione. Per questo giro. Ma forse umarell si nasce». Aveva nove anni, c’era la guerra, gli alleati avevano bombardato la stazione Lame a Bologna. «Un amico dice: Franco che macello. E io: andiamo a vedere?». Bonini ha i numeri telefonici di tutti i funzionari, capi cantieri, responsabili dei lavori. Tempo fa passeggiava per le strade di Bologna. «Ma guarda mo’, dico, in via Rizzoli hanno fatto il colore della strada uguale al marciapiede. Non va mica bene per gli anziani». Chiama il responsabile dei lavori. «Ingegner ha notato? “Certo, Bonini, mi ha preceduto. Ma stia tranquillo, provvederemo subito”».

 

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