Tutti i prezzi che aumentano dopo Capodanno

02/01/2014 di Dipocheparole

E’ il rincaro di capodanno. Quello che, come racconta oggi la Stampa, tocca una serie di beni e servizi e serve a inaugurare nella maniera più triste il nuovo anno per gli italiani. Una pioggia di incrementi che comincia dalle Autostrade e dalla benzina:

Le tariffe delle autostrade sono di nuovo schizzate all’insù con rincari, in questi due casi dell’8%e anche più. A livello nazionale l’asticella si ferma a +3,9, ma su molte tratte importanti, soprattutto al Nord, si arriva anche al 5%. In tempi di crisi sono rincari che tutti vorrebbero evitare. Ma questi sono solo gli ultimi aumenti che porta il nuovo anno. Se il canone Rai e le Poste restano ferme al palo, costano di più l’energia elettrica (+0,7%) e, per effetto di una manovrina Iva, pure caffè, bibite e snack distribuiti dalle macchinette automatiche, con rialzi di 5-10 centesimi «al pezzo». Sempre da ieri è scattato pure un aumento delle accise sui carburanti (già rincarati nei giorni scorsi per colpa del supereuro) allo scopo di finanziare il cinema: +0,4 centesimi ogni litro.

Poi ci sono gli aumenti sulle sigarette:

Aumentano così le accise sulle sigarette, più 0,7%, e gli investimenti (col bollo sui conti titoli e sui conti deposito che passa dall’1,5%al 2 per mille). Poi c’è il rincaro dei contributi Inps destinati al fondo di solidarietà che finanzia la cassa integrazione: le imprese con più di 15 dipendenti non incluse nella legge sulla cig devono versare uno 0,5% delle retribuzioni, per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo pagato dal dipendente. E non parliamo delle tasse sulla casa che, come è noto, se non ci saranno correzioni urgenti rischiamo di produrre nuovi salassi già dai prossimi mesi.

In ultimo, da segnalare la polemica politica sulle autostrade:

Basti pensare che in alcuni casi i gestori avevano chiesto aumenti che arrivavano al 18%. Risultato finale: +3,9% medio contro il 4,8% richiesto inizialmente dalle società. Quanto basta per suscitare le critiche di Forza Italia (Gasparri: «il governo si piega ai padroni delle strade»), ma soprattutto per scatenare la protesta degli autotrasportatori, certamente la categoria più colpita. Il presidente della Fita-Cna, Cinzia Franchini, ha scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta segnalando che di questo passo «certamente non ci si potrà poi lamentare se i forconi del 9 dicembre scorso saranno nuovamente inforcati».

 

(credits immagine; pixabay CC0 Creative Commons)

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