Trovate tracce di Cannabis nelle pipe di Shakespeare

Le analisi effettuate sulle pipe da tabacco rinvenute a Stratford-upon-Avon, città natale di William Shakespeare, hanno rivelato tracce di cannabis. I residui delle pipe utilizzate 400 anni fa sono stati esaminati nei laboratori forensi sudafricani con tecniche piuttosto sofisticate. Presso l’Università degli studi di Witwatersrand, ad esempio, le pipe sono state esaminate con una tecnica chiamata gascromatografia-spettrometria di massa. Il gascromatografo scinde i composti presenti nel campione, mentre lo spettrometro di massa funziona da rilevatore. Tale tecnica attualmente è considerata una delle più avanzate e permette “l’identificazione e la quantificazione di sostanze organiche in una varietà di matrici”. Le analisi dei frammenti hanno dimostrato che a quel tempo era frequente l’uso di cannabis e altre droge, inclusa la cocaina che Sir Francis Drake aveva importato in Europa tornando dai suoi viaggi in Perù.

 

MIND-STIMULATING PROPERTIES –

Un riepilogo dello studio del 2001, pubblicato a luglio nel South African Journal of Science, non ha la pretesa di dimostrare che Shakespeare fumasse marijuana, ma l’autore Francis Thackeray ragiona: «Si può facilmente immaginare lo scenario in cui Shakespeare mettesse in scena le sue opere alla corte della regina Elisabetta, in compagnia di Drake, Raleigh e altri consumatori abituali di “tabacco”. Ebbene, voglio solo dire che a quel tempo, esistevano diversi tipi di quel “tabacco”». Nessuna delle pipe trovate nel giardino del drammaturgo inglese ha mostrato tracce di cocaina e Thackeray ipotizza che Shakespeare preferisse la cannabis per le sue proprietà di stimolare la mente, basandosi anche sugli accenni che lo stesso poeta ha disseminato nei suoi versi.

DEPLOREVOLE –

Il professor Stanley Wells dello Shakespeare Birthplace Trust, ha bollato lo studio del 2001 come “deplorevole”: «Credo che stia tentando di suggerire che Shakespeare non fosse un genio, ma qualcuno che produceva i propri testi sotto l’effetto di un’influenza artificiale».
“In Inghilterra, oggi, i consumatori abituali di cannabis sono circa otto milioni e non mi sembra che nessuno di loro abbia mai scritto nulla che potesse essere paragonato ad un sonetto di Shakespeare”.

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