La triste parabola del Trofeo Luigi Berlusconi

04/11/2014 di Maghdi Abo Abia

Domani sera si giocherà la ventitreesima edizione del trofeo Luigi Berlusconi, il trofeo voluto dal presidente Silvio per onorare la memoria del padre. E la partita, nonostante tutto, non verrà trasmessa in diretta sulle reti Mediaset. E già questa è una notizia. Sì. L’impegno amichevole dei rossoneri con il San Lorenzo, squadra argentina di cui è tifoso Papa Francesco verrà proposto in differita su Canale 5 alle 23.45. Praticamente nella fascia oraria delle repliche, prima solo del Consorzio Nettuno. Colpa della Champions League, probabilmente. Prima c’è la Roma con il Bayern Monaco sulle reti Mediaset.

Perché? Si tratta evidentemente di un sintomo di disaffezione da parte della dirigenza rossonera e dei piani alti del network. E in più questa volta non sarà la Juventus l’avversaria, per la prima volta dal 1995. E se vogliamo metterci un altro carico, è opportuno sottolineare che nel 2013 il trofeo non si è neanche disputato. Colpa degli impegni di Milan e Juventus in agosto che impedirono alle due squadre di trovare una data idonea. Il 23 luglio c’era il Trofeo Tim. Un mese dopo lo spareggio Champions.

E dire che la kermesse, nata nel 1991, doveva vedere di fronte il Milan con la squadra vincitrice della Coppa dei Campioni. Ma già allora qualcosa andò storto visto che anziché la Stella Rossa Belgrado, detentrice della Coppa dalle grandi orecchie, quell’anno i rossoneri sfidarono la Juventus. L’anno dopo fu il turno dell’Inter. A seguire toccò al Real Madrid. Poi al Bayern Monaco. E dal 1995 solo Juventus. Il torneo nonostante tutto è ricco di aneddoti e curiosità. Proprio nell’edizione 1995 Marco Van Basten salutò in lacrime il mondo del calcio. Nel 2002 fu l’occasione per presentare al pubblico rossonero Rivaldo. Nel 2005 Kakà causerà involontariamente un infortunio a Buffon, con il Milan che risarcirà gli avversari prestando loro Abbiati per la stagione. Nel 2006 la sfida, causa calciopoli, venne rimandata all’Epifania 2007.

Evidentemente negli anni è successo qualcosa. Certo, è difficile per una squadra creare un trofeo la cui importanza è solamente sportiva. Una coppa nata per celebrare la maglia, i colori, la storia. Una cosa simile al trofeo Gamper di Barcellona, per intenderci. Dal 1997 i catalani invitano una volta l’anno una squadra straniera al Camp Nou per celebrare il fondatore del sodalizio azulgrana, Hans Gamper, che dal Fc Basel scese in Catalogna scrivendo una delle pagine più importanti del calcio. Il torneo venne fondato nel 1966, ma allora era un quadrangolare, sempre a inviti.

A Barcellona ci mettono il cuore nell’organizzare il torneo e spesso gli inviti non sono frutto del caso. Ad esempio la partecipazione della Sampdoria nell’edizione del 2012, vinta con un goal di Soriano, serviva per celebrare il ventennale della prima Coppa dei Campioni azulgrana, vinta a Wembley contro i doriani. Il trofeo Luigi Berlusconi invece è nato in maniera strana. Serviva a celebrare la gloria del marchio rossonero e la famiglia del Presidente ma si è trasformato presto in un’amichevole estiva, un fastidio tra un appuntamento ed un altro. La sfida contro il San Lorenzo poteva essere vissuta come un grande appuntamento internazionale da poter condividere con il mondo per far respirare a San Siro, almeno una volta in quest’anno, un’area davvero internazionale.

Non ci stupiremmo se in futuro il trofeo Luigi Berlusconi dovesse essere chiuso, portando con sé il rimpianto del torneo che poteva essere e che non è stato mai.

(Photocredit copertina Jonathan Moscrop – LaPresse)

 

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