Trentuno anni fa moriva Rino Gaetano

Forse non tutti sanno che il 2 giugno oltre a essere la Festa della Repubblica è anche l’anniversario della morte di Rino Gaetano.

LA MORTE – Il cantautore, il cui nome vero era Salvatore Antonio Gaetano è morto il 2 giugno 1981 in un’incidente stradale lungo la via Nomentana, all’incrocio con via Carlo Fea. La vettura di Rino Gaetano finisce nella corsia opposta e si schianta contro un camion. Il cantante, ferito gravemente, viene rifiutato da cinque ospedali, come cantato nella canzone “La ballata di Renzo“, scritta nel 1970.

 

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IL TRIBUTO – Sulla pagina Facebook nata per ricordare il cantautore calabrese sono tantissimi i suoi fan i quali vogliono ricordarlo a 31 anni dalla morte. Al di là dei classici messaggi di cordoglio e delle canzoni postate è giusto segnalare i tributi a lui dedicati, a partire dal raduno previsto a Roma in serata presso il Lanificio 159 a Pietralata. A organizzare l’evento la Rino Gaetano Band, formazione guidata dal nipote Alessandro.

ANCHE AL NORD – Nel corso della serata verranno esposti oggetti e strumenti appartenuti al cantautore, tra cui il cappello da safari usato nel video di “spendi spandi effendi” e uno dei due ukulele usati per “Gianna”. Protagonista anche la sorella del cantante, Anna Gaetano. Per i “nordici” invece è in programma a Seriate uno special “il cielo è sempre più blu” in cui verranno cantate le canzoni di Rino Gaetano.

LA STORIA – Rino Gaetano nacque a Crotone nel 1950 e si trasferì a Roma con la famiglia all’età di 10 anni. A causa dei problemi di salute del padre il futuro cantautore verrà mandato nel 1962 alla scuola apostolica di Narni, in provincia di Terni per poi tornare a Roma. Dopo un’esperienza con gli amici attraverso il quartetto Krunk, cover-band di Beatles e Rolling Stones. Il successo arrivò dopo varie vicissitudini nel 1973 con lo pseudonimo di Kammamuri. Il primo brano sarà “I love you Marianna”.

LA NASCITA DEL MITO – Il successo arrivò nel 1975 con “ma il cielo è sempre più blu” mentre nel 1978 arrivò il terzo posto a Sanremo con Gianna. Una carriera promettente caratterizzata dalle amicizie con Maurizio Vandelli, Fabrizio de André e Antonello Venditti ma che si spegne quando ancora deve mostrare il meglio di sé in quell’incidente del 1980. Eppure quell’estro non ha ancora abbandonato i suoi fans i quali, dopo 31 anni dalla morte, lo ricordano, lo conoscono, lo acclamano come se fosse ancora qui. E forse fu buon profeta quando, oltre alla ballata di Renzo in cui cantò la sua morte con 11 anni di anticipo, disse, prima di esibirsi in “nuntereggaepiù”:

C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta.


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