In Giappone le ferrovie si scusano perché il treno è partito con 20 secondi di anticipo

Una vecchia massima recita «un treno può arrivare con 5 minuti di ritardo, ma non ci può mai essere un treno in anticipo di 5 minuti». Il detto è stato preso alla lettera in Giappone, dove l’amministrazione responsabile del treno Tsukuba Express si è scusata perché un suo convoglio aveva lasciato la stazione con 20 secondi d’anticipo. Dettagli, che nel Paese del Sol Levante possono diventare fatali.

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TRENO IN ANTICIPO IN GIAPPONE, LA FERROVIA SI SCUSA

Il treno che collega Tsukuba Tokyo doveva partire alle ore 9.44.40 ma, a causa di una mancata verifica dell’orario da parte del personale di bordo, ha fischiato con 20 secondi d’anticipo, lasciando la banchina prima del previsto. «Chiediamo sinceramente scusa per l’errore – è il commento costernato dell’azienda -, l’equipaggio non ha controllato l’orario».

Ma a cosa si deve tutto questo clamore? Perché un peccato che a noi italiani sembra veniale ha avuto bisogno di una nota di scuse pubblica? In Giappone i treni sono famosi per la loro estrema puntualità e non sono ammesse partenze in anticipo o in ritardo rispetto al previsto: tant’è che le persone sincronizzano i propri orologi con quelli delle stazioni per evitare ritardi o sorprese al momento di prendere il treno.

TRENO IN ANTICIPO IN GIAPPONE. E IN ITALIA?

L’esperienza giapponese farà sorridere centinaia di pendolari italici, vessati dagli storici ritardi delle ferrovie regionali del nostro Paese e strapperà loro anche un’amara riflessione. Si tratta, probabilmente, di una questione di civiltà: informare e scusarsi per un anticipo di 20 secondi fa da contraltare alla totale assenza di comunicazioni in casi di cancellazioni e soppressioni croniche che quotidianamente viviamo nelle strade ferrate del nostro Paese. E noi, neanche a farlo apposta, siamo in ritardo anche su questo.

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