Tiziano Renzi accusato di fare affari con l’ex presidente di Banca Etruria

Lo scandalo Banca Etruria porta agli onori della cronaca anche il papà di Matteo Renzi, Tiziano, per la sua partecipazione a società in cui compare anche l’ex presidente dell’istituto di credito Lorenzo Rosi, oggi indagato per un presunto conflitto d’interessi. Dopo il commissariamento dell’Etruria, Rosi (con la sua Nikila Invest) sarebbe sarebbe diventato socio della Party, azienda di Tiziano Renzi impegnata anche nella costruzione di un outlet.

 

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TIZIANO RENZI, L’INTRECCIO –

Ne parla oggi in maniera approfondita un’inchiesta del Fatto Quotidiano a firma di Pierluigi G. Cardone e Gaia Scacciavillani. Il papà del presidente del Consiglio si è trovato a fare il consulente di grandi affari immobliari di società amministrate da Rosi. Come lil centro commerciale a Leccio, frazione di Ruggello:

Qui a partire dal 2009 si è lavorato sodo per raddoppiare un outlet, il The Mall nato sotto le insegne di Gucci, che oggi fattura 17 milioni di euro l’anno.
Un super affare immobiliare a cui gli sviluppatori, con la consulenza di Tiziano Renzi, ne vogliono ora far seguire degli altri a Sanremo e a Fasano in provincia di Brindisi. Il business è ricco e per questo ha attirato imprenditori di ogni tipo. A Reggello sono stati della partita Andrea Bacci, finanziatore della fondazione Big Bang e poi nominato da Matteo alla testa di alcune partecipate fiorentine, Andrea Moretti un imprenditore di Arezzo imparentato con un ex socio di Licio Gelli, e Ilaria Niccolai, un’immobiliarista da circa un anno socia del padre e della madre di Renzi nella Party srl.

Il Fatto racconta che il sindaco Pd del Comune dove è partita l’iniziativa sponsorizzata da Tiziano Renzi (si tratta di Sergio Benedetto, primo cittadino dal 2002 al 2012, e in seguito nominato dalla Provincia nel cda del Maggio Fiorentino) ha venduto i terreni alla cordata in cui entrò Rosi:

Durante la sua sindacatura arrivano le convenzioni che apriranno la strada all’espansione di The Mall. Su aree che in parte sono di proprietà dello stesso sindaco. Oltre a Bacci, Rosi e Moretti, c’è anche l’immobiliarista Ilaria Niccolai con il suo compagno, Luigi Dagostino, abile rappresentante delle numerose società estere che ruotano intorno all’affare. Una compagnia piuttosto variegata che tra il 2010 e il 2015 si è destreggiata abilmente tra società estere, compravendite di terreni, piani regolatori e varianti urbanistiche. Rosi, che pure aveva avuto almeno uno dei protagonisti, Moretti, tra i suoi azionisti in Banca Etruria, entra ufficialmente in partita solo dopo l’uscita dall’istituto. Lo stesso si deve dire di Renzi senior, che pure nella zona è di casa.

Il Giornale (raccontando di un’indagine sulle visure camerali condotta dal capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio regionale della Toscana, Giovanni Donzelli) parla invece di ben 7 società che legherebbero Tiziano Renzi a Rosi. Renzi ha già smentito tutto attraverso il suo avvocato.

(Foto di copertina: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

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