Ti piace vincere facile

02/06/2010 di Rado il figo

Sfogliando fra le cronache in giro per il Mondo e di tutti i tempi, a volte ci s’imbatte in resoconti di partite di cui si stenta a crederne la veridicità.


Iniziamo non troppo in là nel tempo (2002) ma assai più a sud delle nostre latitudini, e precisamente in Madagascar. Il 31 ottobre è di scena l’ultima giornata della poule scudetto: titolo già assegnato, in quanto i padroni di casa dell’AS Adema hanno 10 punti, e quindi sono irraggiungibili dagli ospiti dello Stade Olympique dell’Emyrne (noto come SOE), fermi a quota 6. Forse per l’inutilità della gara, l’intera squadra del SOE perde la tramontana ma invece di scatenarsi nella purtroppo usuale indegna rissa collettiva, decide di dar vita ad una singolare forma di protesta che, quanto meno, la consegna all’aneddotica calcistica. Per una decisione ritenuta sfavorevole, mister Ratsarazaka ha un violento alterco verbale coll’arbitro, ed i suoi uomini, per protesta, iniziano a… segnare un’autorete dietro l’altra. Non è dato sapere né a che minuto sia cominciata la sagra dell’autolesionismo né su che punteggio ci si trovasse, ma solo lo “score” finale: 149-0. Letto bene: centoquarantanove a zero, una rete ogni 36 secondi e 24 centesimi, o se preferite, ogni minuto di gara in media ha visto segnare 1,656 reti, ipotizzando che l’arbitro abbia evitato di concedere il recupero. La federcalcio locale dopo due delibere a vuoto non riesce a trovare un accordo sulle sanzioni da applicare ai danni del SOE. Alla fine, dopo che pure il Ministro della Gioventù, dello Sport e del Tempo Libero era dovuto intervenire sospendendo il Comitato Esecutivo Federale, pagano l’allenatore e qualche giocatore, come capitan Razafindrakoto ed il portiere Rakotonandrasana.

POI – Adesso spostiamoci vicino a noi (Austria) ma più di un secolo fa (1900) a vedere le prodezze di intensa sportività del Wien Cricket and Football Club, meglio noto come i Cricketers, squadra scomparsa nel 1936 (quantomeno nella sezione calcistica), e del Vienna. Questi fulgidi esempi di cristallina lealtà iniziano a far parlare di loro durante la Tagblatt-Pokal (progenitrice della Coppa d’Austria) edizione 1900/01: il 30 settembre 1900 i Cricketers stanno subendo un pesante rovescio (5-1) contro il Vienna. Tanto pesante che i Cricketers abbandonano il campo all’82’, evidentemente scocciatisi di subire reti. Gli organizzatori però ordinano che la partita debba finire ugualmente, e il 23 dicembre successivo le due squadre ritornano in campo per ultimare lo spezzone di gara rimasto sospeso. In realtà le due squadre giocano fra loro non 8 minuti, ma 23. Infatti, fra il 5-1 e il minirecupero, il 4 novembre si era giocato il ritorno (o meglio, il primo ritorno, giacché il torneo prevedeva che ogni squadra incontrasse 4 volte ognuna delle avversarie), con risultato favorevole stavolta ai Cricketers per 3-1. Ma il risultato era rimasto in sospeso a causa di una protesta del Vienna, il quale si lagnava di aver dovuto giocare in 10 l’ultimo quarto d’ora in quanto proprio al 75’, sul 2-1, il suo giocatore Eckstein… era stato espulso! Al di là del primato assai poco invidiabile di Eckstein quale primo giocatoreaustriaco della storia ad essere cacciato dal campo, pure gli organizzatori vogliono passare alla storia per la prima cervellotica decisione di giustizia sportiva della storia austriaca, accogliendo in pieno la lamentela del Vienna ed ordinando di rigiocare gli ultimi 15 minuti, ripartendo dal 2-1 ed in 11 contro 11. Ovviamente anche questo secondo spezzone di gara è disputato il 23 dicembre. Ma mentre il primo, quello di 8 minuti a conclusione del 5-1, termina senza reti, il secondo è più combattuto e il Vienna perviene pure al pareggio per 2-2. A questo punto si scatenano i Cricketers che protestano per l’assurda decisione e alla fine ottengono ragione. Il 2 giugno 2001, a due settimane dalla fine del torneo, riottengono il 3-1 conquistato originariamente sul campo ma poco li giova: nell’ultima gara contro il WAC, al quale contendono il primato, e che è avanti loro di 2 punti, subiscono un pareggio per 1-1 che lascia inalterate le distanze, e che è accolto coll’ennesima protesta e la decisione dei Cricketers di non prendere parte alla successiva edizione del torneo.

GOL FACILI – L’8 maggio 2002, nelle semifinali della Challenge Cup dell’Impero Austroungarico, i Cricketers ritornano agli allori della cronaca per la bizzarra vittoria ottenuta contro lo Slavia Praga. Giunti al 90’ sul 3-3, segnano immediatamente alla prima azione dei supplementari la rete del 4-3, facendo terminare la gara. Non si tratta di un golden goal, comunque previsto ma dopo i supplementari, e non durante gli stessi, ma degli effetti dell’ennesima protesta. I cechi, infuriati perché una delle tre reti subite pare fosse stata segnata di mano, al 90’ abbandonano il campo. L’arbitro, invece di dichiarare terminata la gara, fa iniziare i supplementari con una sola squadra in campo ed i Cricketers segnano quindi con irrisoria facilità la rete della vittoria.

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