The Fusion Project, uno stadio italiano nel deserto del Nevada

11/08/2015 di Redazione

L’idea è quella di portare il calcio professionistico a Las Vegas, creando un complesso sportivo con uno stadio di calcio sfruttando concezioni architettoniche mai viste prima. È venuta a Daniele Fortunato, ex talento delle giovanili della Roma e Gaetano di Renzo, imprenditore che ha pensato ad un impianto da 70mila posti, ad impatto zero ed energeticamente autosufficiente. L’Heroes Hill Stadium sarà la punta di diamante di un complesso più grande: il Green Sport Village. I lavori inizieranno nel 2017 per accogliere appena un anno dopo le squadre maschili e femminili delle leghe minori statunitensi.

«Il nostro compito sarà quello di avviare i giovani talenti al calcio professionistico, mantenendo sempre la centralità dell’aspetto educativo e formativo dello sport – spiega al quotidiano Il Tempo Daniele Fortunato – le leghe minori saranno l’occasione di fare esperienza e costituiranno il percorso formativo per i giovani atleti che si affacceranno alla massima lega professionistica».

«Il soccer è in fortissima espansione, negli ultimi mondiali in Brasile la nazionale a stelle e strisce ha superato l’audience televisiva delle finali Nba di basket – aggiunge Di Renzo – il calcio si appresta a diventare nel giro di pochi anni il secondo sport nazionale, secondo solo al football americano, nelle scuole di fatto è diventato già il primo, praticato da studenti e studentesse».

Difficile non pensare al progetto di James Pallotta che ha fatto firmare il progetto all’architetto americano Dan Meis

«A ben guardare, a causa del nostro piccolo mondo globalizzato, senza più confini, c’è un paradosso un po’ buffo in questa vicenda: il progetto per lo stadio della Roma, bello e importante come la città merita, è tutto americano, mentre quello per il Green Sport Village di Las Vegas è quasi interamente italiano», nota De Renzo, che ha puntato tutto sul made in Italy.

The Fusion Project

Tra i punti di contatto con il progetto della Roma c’è anche quello dei finanziamenti: un miliardo di dollari interamente fornito da investitori privati. Una scommessa tutta italiana che ha come obiettivo una vera e propria città dello sport.

[FotoCredit: The Fusion Project USA/ Facebook]

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