Il padre della bambina ricoverata per sopetto tetano: «La scelta di non vaccinarla è stata presa con grande attenzione»

10/10/2017 di Redazione

Il padre della bambina ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino per una sospetta infezione da tetano ha spiegato alla Stampa le ragioni per cui ha scelto insieme alla moglie di non vaccinere le sue figlie. «Siamo stati criminalizzati dall’opinione pubblica. Additati come genitori irresponsabili e questo nonostante non sia stato ancora accertato che si tratti di tetano. Noi chiediamo solo di non essere strumentalizzati: non vogliamo che il caso di nostra figlia venga usato per mettere in croce genitori che hanno fatto scelte difficili, ma ragionate. Non siamo attivisti No Vax. Io e mia moglie crediamo che sul tema dei vaccini ci sia tanta disinformazione e che ognuno difenda le proprie posizioni senza però dare risposte chiare ai cittadini. Noi abbiamo deciso di non vaccinare nostra figlia sette anni fa quando è nata, non certo sulla scia delle polemiche che si registrano ormai da mesi. Ci siamo informati sugli effetti collaterali e abbiamo fatto le scelte che ritenevamo migliori e giuste».

 

IL PADRE DELLA BAMBINA RICOVERA PER SOSPETTA INFEZIONE DA TETANO SPIEGA LA DECISIONE DI NON VACCINARLA

Il padre della bambina, di cui non sono rivelate le generalità per evidenti motivi di privacy, rimarca come la contrazione del tetano sia ancora incerta. Il genitore sottolinea come la piccola di 7 anni non sia caduta, e di conseguenza sia ancora incerta la causa della sua malattia. Per il momento gli esami a cui è stata sottoposta hanno dato esito negativo, e il padre della giovanissima ricoverata evidenzia l’attesa per i risultati degli altri accertamenti.

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Il genitore ha affidato a due avvocati torinesi la difesa della propria privacy, turbata dall’enorme clamore mediatico suscitato dalla malattia di sua figlia. Nel colloquio con la Stampa, svolto in forma anonima, il padre rimarca più volte la sua volontà di sottrarsi a qualsiasi dibattito pubblico sui vaccini. «Io credo nella scienza. Non appena mia figlia è stata male l’abbiamo portata in ospedale…Quando ho detto ai sanitari che non era vaccinata si sono attivati per capire per quale motivo stesse male e la loro attenzione si è focalizzata sul tetano. Sia chiaro, io sono grato ai medici che la stanno curando. Ma questa storia non c’entra nulla con i vaccini e non voglio che mia figlia venga sfruttata per riaprire il dibattito. Su questo tema serve più informazione, non servono le polemiche. Non si possono mettere all’indice genitori che come noi hanno fatto delle scelte che non tutti condividono, ma che sono state ragionate attentamente».

Foto copertina: ANSA/CESARE ABBATE

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