Roma, arrestato un affiliato ad Ansar Al-Sharia (organizzazione terroristica legata all’Isis)

10/01/2017 di Redazione

Sono state effettuate dalle prime ore di questa mattina perquisizioni in tutto il Lazio nei confronti di sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche. La polizia ha anche eseguito, a Roma, una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un presunto affiliato a Ansar Al-Sharia, organizzazione libica considerata legata all’Isis. Le indagini sono state condotte dalla Digos. L’operazione è stata denominata ‘Black Flag’.

TERRORISMO ROMA, ARRESTATO UN AFFILIATO AL GRUPPO ANSAR AL-SHARIA

L’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata nella casa circondariale di Rebibbia. Il presunto aderente al gruppo terroristico si chiama Saber Hmidi, è nato in Tunisia, ha 34 anni, è stato già detenuto per altra causa, è indagato in quanto partecipava all’organizzazione terroristica Ansar Al-Sharia (i seguaci della legge divina di Allah, definito dal governo tunisino, dalle Nazioni Unite, dagli USA, dagli Emirati Arabi e dal Regno Unito come gruppo terroristico jihadista attivo in Tunisia dal 2011) da intendersi affiliata all’Isis. Stando a quanto emerso dalle indagini Hmidi aveva ricevuto in custodia il vessillo del gruppo terroristico e nei penitenziari in cui transitava istigava alla discriminazione religiosa e all’arruolamento nelle fila dell’Isis in Libia, in Siria, manifestando atteggiamenti coerenti con tale ideologismo mediante aggressioni intramurarie nonché con il proposito di essere pronto a recarsi in zona di combattimento per assolvere il Jihad.

 

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Le indagini hanno ricostruito la «radicalizzazione religiosa» dell’uomo, iniziata durante la prima detenzione nel carcere di Velletri nel 2011. Da quell’istituto di pena, dove era recluso per violazione della legge sugli stupefacenti, era uscito profondamente cambiato, iniziando a praticare l’Islam con assiduità nelle moschee della città. Proprio in questo periodo, era venuto a contatto con i fratelli tunisini di Ansar al-Sharia, entrando in possesso di una bandiera del gruppo terroristico operativo in Tunisia e in Libia del tutto simile a quelle del califfato dell’Isis. Hmidi ha vagato da un carcere italiano all’altro, trasferito sempre motivi di sicurezza a causa del suo comportamento pericoloso e violento. Nel carcere Frosinone, dove era stato trasferito per motivi di sicurezza, nel mese di luglio 2015, si è reso nuovamente protagonista di una violenta aggressione nei confronti di un detenuto italiano che aveva contestato i continui ed insistenti discorsi inneggianti all’Islam. Trasferito a Secondigliano, sempre per motivi di ordine e sicurezza, Hmidi si è reso responsabile, nel maggio 2016, di una violenta aggressione ai danni di un detenuto nigeriano di fede cristiana. Negli ultimi mesi Hmidi è stato trasferito anche a Salerno (dove è stato protagonista di numerose violazioni penali e disciplinari tra le quali anche quelle di minaccia nei confronti degli operatori di Polizia Penitenziaria) e Viterbo (dove ha appiccato un incendio doloso nella sua camera e aggredito agenti).

(Immagine generica di un’auto della Polizia di Stato)

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