Terremoto in Nepal, oltre 4.300 vittime e 7.900 feriti. Quattro italiani morti

Continua a salire di ora in ora il bilancio delle vittime del terribile terremoto di magnitudo 7.8 che sabato scorso ha colpito il Nepal. Secondo le notizie che giungono da Kathamndu arebbero ora almeno 4.300 i morti e 7.900 i feriti nel peggior sisma degli ultimi 80 anni avvenuto nel paese asiatico, oramai devastato. Le Nazioni Unite stimano almeno 8 milioni di persone colpite dal sisma (6,6 milioni secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza, Neoc). Due italiani, Renzo Benedetti e Marco Pojer, sono morti dopo essere stati travolti da una frana staccatasi dalla montagna mentre erano impegnati a 3.500 metri di quota in un trekking nella Rolwaling Valley. A riferirlo due loro compagni di spedizione. Il ministro degli Esteri Gentiloni da Pechino ha poi parlato di notizia attendibile. Secondo quanto riportato dall’Ansa, in un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda M., ferita, e Attilio D., illeso. A perdere la vita sono stati poi anche Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due dei quattro speleologi travolti da una frana nella regione del Langtang. La conferma della scomparsa di Oskar è arrivata dalla compagna, Luisa Zappini, responsabile della centrale unica di emergenza in Trentino. «Vado a prendermelo – ha raccontato all’Ansa – Sembra impossibile a tutti». In seguito, nel pomeriggio di lunedì, è poi arrivata la notizia della morte di Gigliola. Gli altri due speleologi del gruppo, invece, Giuseppe Antonini e Giovanni Pizzorni, sono vivi e sono riusciti a mettersi in contatto con le loro famiglie. Complessivamente risultano irreperibili circa 40 cittadini italiani. Le segnalazioni pervenute alla Sala Operativa dell’Unità di Crisi della Farnesuna hanno consentito di rintracciare sinora, oltre agli 8 turisti inizialmente registrati su dovesiamonelmondo.it, più di 300 connazionali non registrati che erano presenti nel’area colpita dal sisma.

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terremoto nepal(Foto da archivio Ansa. Credit: Pratap Thapa / Xinhua / Zuma Wire)

 

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TERREMOTO IN NEPAL, VITTIME ANCHE IN CINA E INDIA –

Nella capitale Katmandu stanno arrivando da tutto il mondo aiuti e squadre di soccorso, munite di cani addestrati e attrezzature speciali per collaborare alle ricerche dei dispersi. Continua a crescere di ora in ora il bilancio delle vittime del terribile sisma di magnituto 7.8 che ha colpito l’Asia meridionale. Arrivano intanto aiuti e squadre di soccorso da tutto il mondo. A fornire cifre fin dalle prima ore sulle vittime è stato Rameshwor Dangal, responsabile del servizio di protezione civile del ministero dell’Interno. «Il bilancio dei morti è salito a 3.218 e oltre 6.500 persone sono rimaste ferite», aveva affermato nella mattinata di ieri. Poi le cifre si sono fatte sempre più drammatiche. Ci sono state vittime del sisma anche nei paesi vicini, come in Cina e in India. A causare danni e morti sono state anche le valanghe sul monte Everest, dove era iniziata la stagione ufficiale dell’alpinismo.

 

 

TERREMOTO IN NEPAL, ALLARME PER UN 22ENNE DI BOLZANO –

Un cittadino italiano, originario di Verona, è rimasto irrintracciabile da sabato scorso in Nepal, dopo il devastante terremoto. Giovanni Cipolla, scalatore 24enne, era partito con altri tre amici, riferisce questa mattina l’Arena di Verona. Il gruppo si è poi assottigliato e solo Cipolla è rimasto in Nepal. Il ragazzo è riuscito a mettersi in contatto con i suoi familiari per rassicurarli sulle sue condizioni. A causa del sisma si erano interrotte le comunicazioni e per questo si erano persi i contatti. La zia del giovane ai cronisti ha riferito che il nipote sta bene e la famiglia è tranquilla. Tra i 40 dispersi italiani c’è invece un ragazzo bolzanino di 22 anni, Aaron Hell, che negli ultimi due mesi aveva lavorato come cuoco in Nepal. Il suo rientro in Alto Adige era previsto giovedì scorso ma all’ultimo momento, ma aveva deciso di prolungare la sua permanenza fino all’estate considerato l’afflusso di escursionisti. Il suo cellulare non è più raggiungibile dal giorno del sisma.

TERREMOTO IN NEPAL, AIUTI DALLA CINA –

Sul fronte degli aiuti la Cina ha intensificato il suo supporto a Kathmandu. Un nuovo team di 58 medici cinesi è arrivato in Nepal nei primi giorni, mentre partiva una prima squadra di 55 soldati dell’Esercito di Liberazione Popolare con attrezzature per il soccorso medico e il salvataggio di persone. In partenza lunedì alla volta di Kathmandu un’altra squadra di decine di militari cinesi. Domenica era arrivato nel Paese il primo gruppo di 62 membri del China International Search and Rescue Team per prestare soccorsi.

TERREMOTO IN NEPAL, 6,6 ABITANTI COLPITI –

C’è preoccupazione soprattutto per la condizione degli ospedali, che sono sovraffollati e non riescono a prendersi cura di tutte le migliaia di feriti. Ci sono poi difficoltà per ripristinare la rete elettrica e i collegamenti telefonici. L’ufficio dell’Onu in Nepal ha stimato che i nepalesi colpiti dal terremoto siano complessivamente circa 6,6 milioni. Il governo intanto ha decretato lo stato di calamità nazionale e ha disposto la chiusura di tutte le scuole per una settimana. Secondo l’Unicef sono almeno 940mila bambini che vivono nelle zone gravemente colpite dal sisma e hanno un bisogno urgente di assistenza umanitaria.

 

 

TERREMOTO IN NEPAL, MORTI DUE DEI QUATTRO SPELEOLOGI –

Nella giornata di lunedì sono poi arrivate le notizie dei quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano in spedizione nel villaggio di Langtang, sepolto da una valanga. Giuseppe Antonini Giovanni Pizzorni sono vivi e sono riusciti a mettersi in contatto con le loro famiglie mentre è stata confermata la morte degli altri due del gruppo, Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli. Il ministero degli Esteri sta comunque continuando le verifiche sulla presenza di cittadini italiani nell’area colpita dal terremoto. L’unità di crisi della Farnesina finora, anche grazie alla collaborazione delle autorità italiane in India, competenti per il Nepal, ha rintracciato 300 italiani incolumi. Fonti del ministero spiegano che le verifiche sono rese difficili dalle condizioni delle linee di comunicazione e dal fatto che la maggior parte dei connazionali effettivamente presenti nel paese asiatico non si era registrata sul sito della Farnesina.

TERREMOTO IN NEPAL,RITROVATA VIVA LA 39ENNE DI BERGAMO  –

Sta bene la bergamasca Nadia Fracassetti di cui non si avevano notizie dalla scorsa settimana dal Nepal. Nadia è riuscita a telefonare a casa poco prima delle 11: in lacrime ha rassicurato i genitori e ha raccontato di essere in mezzo alla devastazione e scosse continue ma di essere riuscita a prenotare un volo per l’Italia che dovrebbe farla tornare in patria per domani.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / NARENDRA SHRESTHA)

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