Terremoto, Errani commissario per la ricostruzione: «Non avrei accettato per logica Pd»

01/09/2016 di Redazione

«Va bene la dialettica politica, ci sto fuori e sono anche prontissimo a collaborare con tutti i partiti». È quanto dichiarato stamane in conferenza stampa a Palazzo Chigi da Vasco Errani, l’ex presidente della Regione Emilia Romagna, nominato oggi dal governo a commissario per la ricostruzione delle aree del Centro Italia devastate dal terremoto della notte tra il 23 e il 24 agosto.

ERRANI: «NON SARÒ COMMISSARIO DALL’ALTO»

«Il terremoto in Emilia – ha affermato Errani – è stato gestito ed i primi protagonisti sono stati i cittadini è giusto avere rispetto. Lasciamo stare l’Emilia, giudicate me: per i map sono rimasti 180 nuclei nel giro di qualche settimana si risolverà. Andate lì, vedete e sentite, non è finito, certo abbiamo ancora problemi nei centri storici, d’altra parte ricostruire i centri storici richiede un impegno di medio periodo. Nemmeno Mago Zurlì può ricostruire in pochissimi anni la devastazione nei centri storici». «Oggi – ha detto Errani – andrò nei paesi del Lazio e delle Marche, domani in Umbria ed Abruzzo. Ci vorrà qualche settimana per fare una ricostruzione e 3-4 per definire i contenuti del prossimo decreto».

 

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«La prima cosa che farò – ha spiegato Errani – è andare nel ‘cratere’, vedere e capire. Non sarò un commissario calato dall’alto. Parlerò poco perché devono parlare i fatti. Cercheremo di costruire insieme un modello. Sarebbe stolto parlare di modello Emilia o di modello Friuli. Prenderemo le esperienze precedenti, ne vedremo i limiti e gli aspetti positivi e cercheremo di basare tutto sul modello territoriale. Per me la cosa fondamentale è il territorio. E dunque i sindaci, le Regioni, il governo e lo Stato. Non prenderò mai una decisione da solo. La mia missione è tenere presente che tutte le decisioni dovranno essere prese in piena sintonia con il sistema istituzionale».

ERRANI: «NON AVREI ACCETTATO NELLA LOGICA MAGGIORANZA-MINORANZA PD»

Per quanto riguarda le polemiche legate alla sua nomina, il neocommissario ha poi chiarito: «Non avrei mai accettato un incarico nella logica della dialettica tra maggioranza e minoranza del Pd. Non c’entra niente. Io da oggi non sono un uomo del Pd, sono un uomo delle istituzioni e faccio solo questo. Non l’avrei mai accettato e credo che nemmeno mai lo abbia pensato il presidente del Consiglio o qualcun altro. Non uscirà da me nessuna posizione politica finché farò questo lavoro. Starò lontanissimo dalle polemiche, non mi farò coinvolgere, anche se dovrò pagare un prezzo. A me interessa rispondere a quelle comunità e al governo e alle istituzioni che mi hanno dato questo incarico. Chi mi conosce sa che questa è la sola e pura verità».

Intanto le Regioni cominciano a tirare le somme dei danni del sisma. Come riferito dal presidente Luca Ceriscioli, il territorio interessato dal terremoto è molto più ampio del cratere in senso stretto: sono circa 60 i comuni che hanno subito danni e lesioni.

(Foto: ANSA / GIORGIO ONORATI)

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