Annuncia il suicidio su Facebook e si toglie la vita. La gente ride di lui nei commenti

Marco Favaro aveva 51 anni. Aveva una pizzeria che si chiamava “Settimo Cielo”, nel trevigiano. E aveva anche una moglie. Ma non ha retto alla sua perdita, avvenuta un anno fa, e ha deciso di farla finita. Marco lascia i suoi due figli: un ragazzo di 14 anni e una piccola di sei. Prima di dire addio al mondo ha comunicato e salutato tutti via Facebook, così: “Addio non ce la faccio più”.

suicidio marco favaro

MARCO FAVARO E I COMMENTI ASSURDI SOTTO LO STATUS FACEBOOK

Lo status pubblico di Favaro è diventato virale nel giro di pochi minuti. In tanti si sono mossi chiamando gli agenti per intervenire.  I carabinieri sono arrivati quando oramai non c’era più nulla da fare. Riporta Venezia Today:

Purtroppo però, verso le 18.30, una chiamata ai carabinieri annunciava il ritrovamento del corpo dell’imprenditore all’esterno della sua attività su via Noalese a Zero Branco. Inizialmente scambiato per un malore improvviso, all’arrivo dell’ambulanza del Suem118 si è però capito che si trattava di un suicidio e per i medici non c’è stato altro da fare se non dichiararne il decesso. La notizia della morte si è poi diffusa velocemente sui social network e sono stati moltissimi i messaggi di cordoglio che sono arrivati alla famiglia, soprattutto per il suo bimbo di 14 anni e la figlia di 6, ora rimasti senza genitori.

La storia di Marco Favaro però va oltre la cronaca trevigiana. Sta indignando, parecchio, perché sotto quelle parole, piene di dolore, sono piovuti centinaia di commenti, di insulti, di sbeffeggiamenti. Centinaia di persone, che non conosco l’uomo e il dolore della sua famiglia, stanno deridendo quel gesto scatenando un flame in cui la mancanza di rispetto regna sovrana.

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«Non fate ridere…davvero, non trovo il senso. Qualcuno mi spieghi per quale motivo volete infangare la memoria di un morto», commenta Giovanni. «Fermateli vi prego», esorta Michela mentre sotto le ultime parole di Marco appaiono meme e vignette.

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Lo status è ancora lì, dal 21 dicembre. Sotto c’è l’assurdità del mondo virtuale dove, anche stavolta, ci si scorda di essere umani.

 

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