La storia del video che ha ripreso il presunto stupro dei carabinieri di Firenze

11/09/2017 di Redazione

Non c’è alcun video che avrebbe ripreso la presunta violenza sessuale compiuta da un carabiniere su una giovane studentessa americana a Firenze nella notte tra il 6 e il 7 settembre. Lo avevano scritto oggi diversi giornali, che indicavano come il filmato fosse stato ripreso dalla americana più anziana, di 21 anni, che secondo la sua testimonianza sarebbe stata stuprata nel pianerettolo a fianco di casa sua. La sua amica invece sarebbe stata violentata nell’ascensore, in cui era stata accompagnata dall’altro carabiniere visto che faceva fatica a camminare.

In realtà, come ha precisato la procura in giornata, il filmato di pochi secondi sarebbe precedente alla presunta aggressione, e di conseguenza non utilizzabile in qualità di elemento probatorio come ipotizzato dai quotidiani. Su diversi giornali si rimarcava come il video fosse frammentario e poco chiaro, ma indicativo della violenza avvenuta nel condominio dove alloggiavano le due ragazze. Una ricostruzione però parziale e non corretta, visto che il filmato non è affatto utilizzabile come prova.

STUPRO CARABINIERI, IL VIDEO RIPRESA DA UNA DELLE VITTIME NON RIPRENDE LA VIOLENZA

«Esiste solo un frame di pochi secondi, fatto con il telefonino di una delle studentesse americane, che riprende parte della camicia e dei pantaloni dell’uniforme di un carabiniere ma precedente alla presunta aggressione», ha precisato il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, smentendo l’esistenza di un video girato durante la presunta violenza sessuale con un audio in cui si sentirebbe proferire la parola ‘bastard’. Il brevissimo filmato, puntualizza ancora Creazzo, sarebbe stato girato, forse per errore da una delle due studentesse americane mentre si trovavano ancora nella zona della discoteca: lo si desume dal frastuono, probabilmente musica, dell’audio. Smentita anche l’acquisizione di foto scattate nell’androne del palazzo in cui sarebbe avvenuta la violenza

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Non esistono dunque nuovi elementi, a parte le immagini della videosorveglianza del locale dove le giovani statunitensi hanno incontrato i due carabinieri, che permettano di ricostruire lo svolgimento dei fatti della notte tra il 6 e il 7 settembre. L’appuntato carabiniere di 43 anni  ha definito consenziente l’atto sessuale avuto con la giovane statunitense, mentre il suo collega più giovane finora ha negato di aver avuto un rapporto con l’altra ragazza americana  che sarebbe avvenuto secondo il suo racconto nell’ascensore.

Foto copertina: ANSA/MAURIZIO DEGL’INNOCENTI

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