Striscia La Notizia: Il Gabibbo scrive a Flavio Insinna. Dandogli del pupazzo, tra l’altro

28/05/2015 di Boris Sollazzo

Il mondo non poteva fare a meno di una polemica serrata tra Striscia La Notizia e Affari Tuoi. E di un testa a testa tra il Gabibbo e Flavio Insinna. “Paccopoli” non è la città dei sogni di Rocco Siffredi, ma l’inchiesta infinita che Antonio Ricci e i suoi portano avanti da anni sui presunti lati oscuri del quiz condotto dall’attore e intrattenitore capitolino. Che, di fronte all’ennesimo attacco, non le ha mandate a dire.

gioco dei pacchi affari tuoi 2

Sono sbigottito. La mia unica sfortuna è di andare in onda nello stesso orario di Antonio Ricci, nel cui vocabolario non esiste il verbo perdere. Io pretendo rispetto. Lo devo a tutte le persone Rai ed Endemol che fanno questo programma. Non intendo vivere strisciando. E non mi faccio mettere paura da Ricci. Io ho imparato che nella vita si vince e si perde. Ed uno che ha il talento di Ricci e che fa tv da quando io avevo i calzoni corti non dovrebbe avere davvero nulla da invidiare a nessuno. E dovrebbe imparare che a volte può perdere anche lui. E che l’avversario non può essere preso a secchiate di fango.

E per chi non avesse capito bene, nella sua intervista rilasciata all’Adn Kronos, prosegue in maniera ancora più circostanziata.

Ci sono stati periodi in cui era un continuo insinuare, quotidiano, su imbrogli, inciuci. Tutto fatto in maniera piuttosto vigliacca, nascondendosi dietro la satira, così in tribunale ti danno sempre ragione. Mandano in onda ancora le immagini di una vecchietta con i numeri scritti sulla mano di non so quanti anni fa: ma ragazzi, Affari tuoi è registrato, se ci fossero scene scomode e fossimo delinquenti le taglieremmo, invece facciamo solo in modo che le parti musicali siano ben sincronizzate. E se questo e le statistiche sui rossi e sui blu sono il massimo che riescono a dire di male, va benissimo. Anche se non ne abbiamo bisogno.

Infine parla di un tapiro d’oro che ancora gli va di traverso.

Perché non manda in onda integralmente il filmato del tapiro che mi è venuto a consegnare due anni fa e che non è mai stato trasmesso? Mi chiedo anche perché, se nutre da così tanti anni così tanti dubbi su questa trasmissione, fin dal primo sorpasso d’ascolti di Affari Tuoi su Striscia ad opera di Paolo Bonolis, Ricci non ha mai mandato uno dei suoi intraprendenti inviati a vedere come lavoriamo?

A mandare un inviato, a Striscia, non sembrano pensarci. Ma tramite l’ufficio stampa decidono che “il rancoroso Flavio Insinna meriti comunque una risposta. Ci comunicano che sia il Gabibbo sia il Tapiro d’oro hanno espresso il desiderio di controbattere “per mantenere tutta la discussione a livello di pupazzi”. E che “è stato estratto a sorte il Gabibbo (che, ribadiamo, non è l’alter ego del più raffinato Antonio Ricci)”. Insomma, l’avrete capito, il livello della discussione è altissimo.

Ma mai quanto la lettera aperta del gigante rosso.

Il Gabibbo, gongolando, dichiara: Flavio Insinna è un rosicone perché lunedì non è stato premiato agli Oscar TV della Rai, mentre noi sì e abbiamo fatto un figurone. Dalla rabbia ha ingoiato un pacco da 500.000 euro, tanto ce l’ha sempre lì. Gli girano perché Striscia vince tutte le puntate con enorme vantaggio sul pubblico più pregiato, anche se alle 21 ha l’handicap di una interruzione pubblicitaria e lui comincia prima. Sul pubblico siamo in netta crescita anche rispetto alla stagione passata. Lui è invidioso perché noi siamo seguiti dai giovani e lui dal pubblico delle dentiere e da quelli che dormono davanti alla tv.

Dopo queste doverose informazioni, mi rivolgo al vate dei pannoloni, l’incontinente Insinna.

Tutta una questione di trofei, insomma (facendo riferimento all’intervista all’Adn in cui Insinna si chiedeva perché Affari Tuoi fosse sempre ignorato dalle statuette). Così, con eleganza, il pupazzo rosso, ricorda l’insuccesso al buon Flavio, per poi passare all’inchiesta pressante che va avanti da anni.

Signor Insinna, come è possibile che in un gioco basato sul caso la voce “premi” del budget si ripeta uguale all’anno prima (al 21 di maggio ad Affari Tuoisono stati vinti 8.274.404,04 € nella scorsa stagione e 8.176.162,71 € in quella attuale)? Come fa tutte le sere ad avere i pacchi più alti alla fine? C’entra forse il fatto che ai colloqui con i concorrenti vengono chiesti i “numeri fortunati” e la cifra di cui hanno assolutamente bisogno? È al corrente che in tal maniera la partita può essere pilotata all’insaputa del concorrente e forse anche del conduttore?

A dirla tutta, con tutti questi punti interrogativi, c’è poco da parlare. Più che notizie, sono supposizioni. Al massimo deduzioni. Di sicuro di certezze in queste righe livorose non è che ve ne siano molte.

Perché Insinna, che fa tanto l’isterica ganassa, non si è mai battuto affinché i rappresentanti dei consumatori fossero presenti a controllare il determinante momento dell’accoppiamento premi-pacchi? Come mai Massimiliano Dona dell’Unione Consumatori, che aveva documentato le “taroccate” di Affari Tuoi, non è più stato invitato in trasmissione, nonostante il tribunale gli avesse dato ragione?

E già qui, forse, sarebbe il caso che il conduttore, gli autori o forse proprio Gubitosi, rispondessero.

Comunque, le rivelo un segreto: lei è molto amato da tutti quelli di Striscia e vorremmo che la sua trasmissione non finisse mai, perché lei ci consegna solo il filetto, la parte del pubblico che più ci interessa. Pensi quanti problemi potremmo avere se improvvisamente la Rai decidesse di contrapporci una trasmissione comico-satirica invece di uno specchietto per le allodole!

Il Gabibbo, non lo sapevamo, era anche un critico televisivo. Che prontamente si trasforma in un esperto di etica e deontologia giornalistica, un Woodward oversize, e infine persino in un sociologo dalle analisi quasi all’altezza del maestro Crepet.

Striscia dimostra ogni sera che per cercare un brandello di “verità” bisogna andare per strada, prendere anche delle botte, ricevere anche delle denunce. Invece Affari Tuoi, in onda sul servizio pubblico, illude che nella vita, senza possedere alcuna abilità, sia sufficiente aprire un pacco, accompagnato dalla musichetta giusta, per risolvere i problemi.

Tre righe, poi, sono dedicate anche alle magagne di casa propria. A questo proposito, perché il Gabibbo non risponde alla frase dei due “abbiamo solo seguito le indicazioni”. Assomiglia tanto all'”abbiamo solo eseguito gli ordini” del processo di Norimberga, è vero, ma sarebbe utile capire se Fabio e Mingo erano complici di chi dirige il carrozzone Striscia, oppure quest’ultimo è stato da loro ingannato.

A tale proposito, anche se a lei sembra non importare nulla dei taroccamenti, Fabio e Mingo sono stati allontanati perché si sono comportati come se Striscia fosse una trasmissione di pacchi.

Stupisce che lei si accorga due anni dopo che le è stato consegnato un Tapiro: mi scusi, ma lei è veramente un besugo! In ogni caso, in quella circostanza, lei pronunciava delle frasi che, a detta dei legali, le avrebbero attirato una denuncia penale. Come vede, le vogliamo bene e le auguriamo lunga vita e magari, fra 4 o 5 anni, si accorgerà dell’importanza fondamentale della “numerologia”.

Se lei tutte le sere non avesse pacchi alti sino alla fine, la “macchina dei segnalatori” resterebbe senza carburante e si fermerebbe da sola.

Caro il mio benzinaio, la saluto.

Se vedemmu

Suo Gabibbo

Il post scritpum è da alto livello di comicità. “Mi tolga un’altra curiosità, ma lei è amico di Bastianich?”. Stupidi noi, insomma, a dispiacerci per il mancato confronto Renzi-Berlusconi. C’erano il Gabibbo e Insinna pronti a deliziarci. Pare che le prossime dichiarazioni saranno “pappappero” e “specchio riflesso”.

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