Borse, Piazza Affari chiude a -2,4%. Affondano Mps e Carige, bocciate dagli stress test Bce

Peggiorano le Borse europee dopo gli stress test della Banca centrale europea. Dopo un’apertura in rialzo, male soprattutto Piazza Affari. Milano è la peggiore in Europa, scivolata in territorio negativo, con l’indice Ftse Mib che indica -2,4%. Perdono slancio anche le altre principali borse del vecchio continente, anche se va meglio rispetto a Piazza Affari: Londra chiude con -0,40%, Francoforte con -0,95%, Parigi con -0,78% e Madrid con – 1,39% . Pesa sull’andamento dei listini anche l’indice Ifo, sulla fiducia delle imprese in Germania, attestato a quota 103,2. In flessione rispetto al 104,7 registrato a settembre. Il dato è inferiore anche alle attese del mercato, dato che si stimava un leggero calo a 104,6 per il mese di ottobre.

Domenica erano stati resi i risultati degli stress test, con Monte dei Paschi di Siena e Carige che non hanno superato l’esame. Le due banche italiane sono state bocciate dalla Banca centrale europea: risultano in deficit di capitale rispettivamente per 2,1 miliardi di euro e 814 milioni di euro. Un risultato che ha avuto conseguenze immediate in borsa, dove le quotazioni dei due istituti, in forte calo, sono state sospese per eccesso di ribasso. E stanno trascinando, in negativo, anche Piazza Affari.

In generale, su 130 istituti di credito dell’eurozona, soltanto 25 però presentavano carenze dopo l’asset quality review sui bilanci 2013, tra le quali 9 italiane. E alla fine, come sottolinea anche il Sole 24 Ore, soltanto 13 banche del Vecchio Continente risultano a corto di capitali. Cinque italiane sono state recuperate con le ricapitalizzazioni 2014, Bpm e la Popolare di Vicenza con le misure supplementari.

 

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STRESS TEST, MPS E CARIGE NON SUPERANO ESAME –  «Le nostre banche sono solide e ora più credibili», ha replicato Bankitalia dopo la diffusione dei risultati dell’esame Bce, per rassicurare i risparmiatori. Carige ed Mps dovranno adesso nei prossimi nove mesi rafforzare il loro patrimonio. Alla banca senese non sono bastati i 5 miliardi di euro raccolti sul mercato per evitare la bocciature Bce. Cessioni, emissioni di obbligazioni ed eventuali aumenti di capitale sono state soluzioni già praticate, per questo c’è l’ombra di possibili fusioni-salvataggio, secondo il Sole 24 Ore. Nel caso, con un colosso estero, dato che sia Intesa che UniCredit da tempo si sono tirate fuori. I nomi? Dai francesi di Credit Agricole, a Bnp Paribas e Credit Mutuel, senza dimenticare Santander, ovvero i gruppi che hanno dimostrato maggiore solidità nei risultati degli stress test.

Al momento, i due istituti italiani bocciati riuniranno i loro consigli d’amministrazione per esaminare le prime contromisure. Poi, entro il 10 novembre, saranno consegnati alla Bce i “piani di recovery”. «Valutiamo tutte le opzioni», ha spiegato l’ad di Mps Fabrizio Viola, dopo aver rassicurato i clienti, sottolineando che «non ci sarà alcuna conseguenza per la gestione ordinaria».

Carige proverà invece a fare entrare nuovi azionisti attraverso l’aumento di capitale fino a 650 milioni di euro: dopo gli stress test servono però 814 milioni di euro per rispettare le prescrizioni della Bce. Si prevede anche la possibile cessione del comparto assicurativo, la vendita del private banking (Banca Ponti) e delle attività di credito al consumo (Creditis). Per Carige Assicurazioni e Carige Vita lo scenario che porta alla vendita al fondo Usa Apollo è ormai questione di ore.

STRESS TEST, COSA SUCCEDERÀ ADESSO – La Stampa” sottolinea quali saranno le conseguenze dopo i risultati degli stress test e le bocciature di Mps e Carige. Per i clienti non cambierà molto: i correntisti – in gran parte dei casi – potranno accorgersene soltanto quando le banche, che devono rafforzare il patrimonio, proporranno di aderire agli aumenti di capitale, oppure nel caso di fusioni. Certo, c’è il rischio che le banche riducano ancora di più la concessione di prestiti a imprese e famiglie, ma chi ha superato l’esame potrà invece ricorrere in modo maggiore ai fondi Bce.

Non ci saranno aiuti di Stato, come ha spiegato il ministero del Tesoro: soltanto operazioni di mercato e possibili fusioni. Conseguenze negative sono previste invece per chi lavora in banca. Gli istituiti – spiega il quotidiano piemontese – dovranno proseguire nella razionalizzazione dei costi. Quindi, anche degli sportelli. Non è un caso che i sindacati siano già in allerta.

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