Stranieri in calo per la prima volta da trent’anni. In Italia l’invasione non esiste

25/11/2017 di Redazione

Stranieri in calo per la prima volta in Italia da trent’anni. Secondo l’Istat il 2017 potrebbe essere l’anno in cui si verificherà una inversione di tendenza significativa. Dopo una crescita costante, le persone di origine stranieri residenti nel nostro Paese diminuiranno. Nel 1981 c’erano circa centomila stranieri in Italia, cresciuti nel 2016 a poco più di cinque milioni. Il forte incremento è proseguito in maniera costante, anche se a ritmo irregolare, tra la fine degli anni ottanta e l’attuale decennio. Nel 2017 invece si potrebbe verificare una diminuzione, basata su tre fattori secondo Federico Fubini.

Stranieri in calo in Italia per la prima volta da più di trent’anni

Il giornalista del Corriere della Sera evidenzia come uno dei motivi del calo potrebbe essere il cambiamento di nazionalità. Stranieri residenti da molti anni in Italia acquisiscono la cittadinanza, così da sparire dai conteggi di Istat. Nel 2016 hanno preso la cittadinanza italiana 184 mila persone nate all’estero, quasi il quadruplo rispetto all’inizio del decennio. Il secondo motivo indicato da Fubini è il calo degli sbarchi dalla Libia. Nel 2017 i migranti arrivati via mare dovrebbe diminuire di circa 50 mila unità. Negli scorsi anni la costante crescita dei residenti all’estero, non particolarmente sostenuta, era favorita da un numero elevato di sbarchi. «Questo crollo potrebbe di rivelarsi decisivo, perché dal 2013 il totale dei residenti stranieri è sempre aumentato di meno di 50 mila all’anno. Solo un flusso di sbarchi molto sostenuto permetteva che il numero degli stranieri crescesse un po’: 21 mila in più l’anno scorso, 12 mila nel 2015». L’ultimo fattore, il più negativo per l’Italia, è la riemigrazone dei nati all’estero per le scarse opportunità professionali trovate nel nostro Paese.

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L’Italia è insieme alla Slovacchia il Paese europeo con il più alto numero di Neet, i giovani under 35 che non studiano né lavorano. Nell’area Ocse l’Italia è insieme alla Grecia il Paese con la più alta percentuale di stranieri occupati in professioni inferiori rispetto alle loro qualifiche. Come rimarca anche Fubini sul Corriere della Sera, il 2017 appare un anno particolarmente dissociato cognitivamente. Il tema principale della politica è stata una invasione di stranieri che non trova alcun riscontro.

Foto copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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