Strage Migranti, il piano dell’Unione Europea

Strage migranti, l’Unione Europea ha pronta una bozza di piano in 10 punti per affrontare l’estate, la bella stagione, quando premeranno ai nostri confini qualcosa come un milione di migranti: sono i dati diffusi tempo fa dal direttore dell’agenzia europea per le migrazioni Frontex, e sembrano essere drammaticamente veri e attuali sopratutto dopo la tragedia che ha visto oltre 700 morti al largo del Canale di Sicilia.

STRAGE MIGRANTI, IL PIANO DELL’UNIONE EUROPEA

Giovedì si terrà un Consiglio Europeo straordinario proprio sull’emergenza immigrazione. Fra revisione dei programmi europei di accoglienza e quel “cambio di passo deciso” chiesto dall’Italia, è pronto un programma in dieci punti per affrontare l’emergenza immigrazione: li riporta Repubblica.

1)L’Unione Europea dovrà “rafforzare” le operazioni Triton e Poseidon nel Mediterraneo “aumentando le sue risorse finanziarie” ed estendendo la loro area d’intervento, si legge nel primo punto

2) Al secondo posto c’è “uno sforzo sistematico per catturare e distruggere le imbarcazioni usate dai trafficanti”.
3) Si prevedono incontri regolari fra Europol (l’ufficio di polizia europeo), Frontex (l’agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne), Easo (l’ufficio europeo di sostegno per l’asilo) ed Eurojust (l’Unità di cooperazione giuridica europea) per raccogliere informazioni sul modus operandi e i fondi di cui dispongono i trafficanti di esseri umani.
4) Viene disposto che Easo dispieghi delle squadre operative in Italia e Grecia, per processare congiuntamente le richieste di asilo.
5) Gli Stati Membri prenderanno le impronte di tutti i migranti.
6) Verranno considerate opzioni per “un meccanismo di ricollocazione d’emergenza” .
7) Vi sarà un ampio programma volontario europeo pilota sul reinsediamento per le persone bisognose di protezione.
8) Verrà istituito un programma per mandare rapidamente indietro i migranti irregolari, coordinato da Frontex.
9) La Commissione e il Servizio di Azione Esterna dell’Ue si impegneranno assieme ai paesi confinanti con la Libia, in particolare verranno rafforzate le iniziative in Niger.
10) Verranno dispiegati funzionari di collegamento dell’immigrazione (Ilo) in paesi terzi chiave per raccogliere informazioni d’intelligence su flussi migratori e rafforzare il ruolo delle delegazioni europee.

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STRAGE MIGRANTI, LE PAROLE DI MATTARELLA

L’idea, scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, è trattare gli scafisti del Mar Mediterraneo come i pirati al largo della Somalia, con azioni mirate da parte di droni in grado di annientare chirurgicamente la flotta dei trafficanti.

Il timore, in vista dell’estate, è che il massiccio afflusso di profughi provenienti dall’Africa, ma anche dal Medio Oriente possa infatti convincere i trafficanti ad aprire nuove piste

Sulla tragedia dei migranti ha preso posizione, dopo le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sostenendo – in sintonia con altre istituzioni europee che si sono già espresse in questo senso – che l’Unione Europea non abbia fatto abbastanza per accogliere i migranti provenienti dal Maghreb.

Non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’immane tragedia che si svolge quotidianamente a poche miglia dal confine meridionale europeo. Ho parlato di totale insufficienza delle iniziative assunte fin qui. Occorre un’iniziativa umanitaria, straordinaria che coinvolga gli organismi internazionali e le agenzie dell’Onu

Il ruolo delle istituzioni europee nella gestione della tragedia è ormai sul banco degli imputati, partendo dal regolamento di Dublino, firmato nel 1993 per una mole di sbarchi molto minore, che prevede che i migranti debbano rimanere nel primo paese in cui sbarcano fino al disbrigo delle procedure di richiesta di asilo; e dall’operazione Frontex, che ha di recente sostituito Mare Nostrum e che ha sede, stranamente, a Varsavia. Dice Enzo Bianco, sindaco di Catania:

“Ho già pronto l’ex Monastero di Santa Chiara per ospitare una sala operativa di Frontex qui in città. Frontex nacque quando ero ministro dell’Interno, ma poi è diventato un brillante centro studi a Varsavia. In Polonia, capito? Dove si studiano i flussi degli sbarchi, un mese dopo che sono avvenuti sul serio da noi. È arrivato il momento per l’Europa di sporcarsi le mani coi problemi”

 

(Photocredit copertina: ANSA)

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