Strage di Caselle Torinese, il guanto in lattice della svolta?

07/01/2014 di Redazione

Un guanto in lattice, che potrebbe portare ancora le tracce dell’assassino che ha ucciso Mariangela e Claudio Allione e la madre di Mariangela, Emilia Dall’Orto, in quella che è già stata ribattezzata la «strage di Caselle Torinese». È questo guanto, sequestrato nel pomeriggio dai Carabinieri, su cui si concentreranno nelle prossime ore le analisi dei Ris di Parma.

IL GUANTO RITROVATO CON LE TAZZINE – A trovare il guanto è stato il figlio di Mariangela e Claudio, il 29enne Maurizio Allione, che nelle ore scorse è stato sottoposto a un lunghissimo interrogatorio da parte dei Carabinieri senza che emergessero elementi che indicassero un suo coinvolgimento. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera sarebbe stato proprio Maurizio Allione a individuare il guanto, gettato in un fosso vicino alla sua casa insieme ad alcune tazzine da caffè appartenenti al servizio dei genitori. Il giovane avrebbe fatto un giro nel pressi della villetta insieme ai suoi due cani e avrebbe trovato sia le tazze che il guanto, avvisando poi i carabinieri e portandoli sul luogo del ritrovamento. Le forze dell’ordine hanno sequestrato sia le tazze che il guanto, che saranno analizzate dalla Scientifica, alla ricerca delle impronte digitali dell’assassino o di altri indizi che possano risolvere il mistero dell’omicidio di Mariangela e Claudio Allione ed Emilia Dall’Orto, uccisi a coltellate nella notte tra venerdì e sabato.

SUL GUANTO C’È L’IMPRONTA DELL’ASSASSINO? – L’assassino, che non ha lasciato nessuna traccia nella villetta di via Ferrari dove si è consumato il delitto, potrebbe aver lasciato le proprie impronte su quel quanto e quelle tazzine, magari occultate nel fosso poco distante da casa Allione per nascondere le tracce di un possibile incontro precedente al triplice omicidio? È questa la domanda che si pongono ora gli inquirenti, che proseguono a ritmo serrato con le indagini.

IL RACCONTO DEL FIGLIO MAURIZIO – Maurizio Allione, il figlio di Mariangela e Claudio, non è indagato per omicidio, anche se il 29enne è già denunciato dalle forze dell’ordine per possesso di sostanze stupefacenti. Era stato proprio il giovane a dare l’allarme, preoccupato dagli squilli a vuoto del telefono mentre cercava di mettersi in contatto con il padre: insieme alla fidanzata, Maurizio aveva trascorso qualche giorno in montagna e nel suo racconto agli inquirenti non ci sarebbero contraddizioni.

DOMANI L’AUTOPSIA – Domani l’autopsia sui tre corpi, volta a stabilire l’ora e dinamica esatte della morte che, fino ad oggi, restano solo due dei tanti misteri: a stupire gli investigatori, infatti, la quasi totale assenza di macchie di sangue che, potrebbe essere stato assorbito dalla moquette o, forse, rimosso dall’assassino con l’aiuto di un complice.

(Credits: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

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