Stoner Sloth, la campagna anti-cannabis che finisce in tragedia

Per la prima volta nella storia, una campagna “anti-cannabis” promossa dal Governo, è andata virale. È successo in Australia, ma i motivi non sono quelli sperati, in ogni caso, tutta la storia è molto divertente. L’idea era quella di trovare un deterrente al consumo di cannabis, con un testimonial che avrebbe dovuto dimostrare come la marijuana ti renda una persona peggiore. La scelta è caduta su “Stoner Sloth”, che in italiano si potrebbe tradurre con “Bradipo Fattone”. Negli spot vediamo Stoner Sloth alle prese con le sfide di ogni giorno, dal compito in classe ad una cena in famiglia, dopo aver fumato cannabis.

stoner sloth

IL DISASTRO –

Tutto questo si è risolto in un disastro su tutti i fronti. Tanto per iniziare il sito “StonerSloth.com”, che ha come obbiettivo il “Far godere ai consumatori l’esperienza del fumo”, ha registrato un’impennata negli accessi. È stato chiaramente confuso con il testimonial anti-erba.

Come se non bastasse, i video sono diventati virali al punto che anche a Gasparri potrebbe venir voglia di fare un paio di tiri.

L’ALTRO DISASTRO  –

Ma c’è di più. Vista la simpatia suscitata da Stoner Sloth c’è anche chi ha pensato di produrre del merchandising, come tazze e magliette. La situazione è decisamente sfuggita di mano.

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