Blocco stipendio statali, cosa succede dopo la decisione della Consulta

Ieri la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico. Cosa accadrà dunque nei prossimi mesi allo stipendio degli statali? Per mettersi al passo con la sentenza della Consulta non ci dovrebbero essere arretrati da restituire ma solo aumenti da decidere. Sul Corriere della Sera ne parla Lorenzo Salvia:

Nel Def, il Documento di economia e finanza presentato ad aprile, il ministero dell’Economia ha previsto i possibili aumenti di spesa per gli stipendi della pubblica amministrazione. Solo un’ipotesi tecnica, fatta a «politiche invariate», cioè senza la proroga del blocco della contrattazione che scade alla fine di quest’anno. Dice la tabellina che nei quattro anni che vanno dal 2016 al 2019 si prevede un aumento di spesa pari a 21,2 miliardi di euro lordi. Le proiezioni a lungo termine lasciano spesso il tempo che trovano, anche per i conti pubblici. Ma diventa più vincolante quello che lo stesso governo ha scritto per l’anno prossimo. Nel 2016 il Def prevede un aumento di spesa pari a un miliardo e 664 milioni di euro.

 

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COSA SUCCEDE ADESSO – Si tratta di una cifra lorda, che tiene conto anche dei soldi che rientreranno nelle casse dello Stato sotto forma di tasse pagate per quella quota di reddito in più. Dal miliardo e 664 milioni di scenderebbe dunque a circa 900 milioni. O, forse, anche meno. Spiega ancora Salvia sul Corriere:

Il Def è stato costruito immaginando un’inflazione pari all’1,5%. Ed è su questo valore che sono stati calcolati gli aumenti «virtuali» degli stipendi per i dipendenti pubblici e la relativa crescita della spesa, sempre virtuale, da parte dello Stato. Solo che il valore reale dell’inflazione, in questo momento, è molto più basso, vicino allo zero. Il calcolo è da rifare, quindi, e dovrebbe portare a un risultato più basso. Una prima risposta arriverà ai primi di settembre, quando il governo presenterà la nota di aggiornamento al Def, la vera base per scrivere poi la Legge di Stabilità. C’è però una piccola buona notizia per i dipendenti pubblici. È vero che la sentenza della Corte costituzionale vale solo per il futuro e quindi non dovrebbe prevedere la restituzione degli arretrati. Ma è anche vero che il blocco della contrattazione, dichiarato illegittimo d’ora in avanti, è in vigore fino alla fine dell’anno. Per i sei mesi che mancano alla fine del 2015, in sostanza, gli arretrati potrebbero essere dovuti. Qui una cifra di riferimento non c’è, Il Def non ne parla né potrebbe. Ma dovremmo essere intorno ai 3-400 milioni di euro, al netto delle tasse.

(Foto di copertina: Ansa / Angelo Carconi)

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